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Campobello, scoppia il caso sui rimborsi

CAMPOBELLO DI MAZARA. Un assessore dipendente di un' azienda il cui datore di lavoro è il fratello e al quale il Comune di Campobello di Mazara paga i rimborsi. E un consigliere comunale assunto come direttore generale nella cooperativa il cui presidente è la figlia. E, anche in questo caso, l' ente paga. A sollevare il caso dell' assessore Vito Firreri e del consigliere Giovanni Palermo è stato il movimento "Io amo Campobello" che da mesi è all' opposizione del sindaco Giuseppe Castiglione. Dei due "casi" il movimento ne ha parlato in un documento reso pubblico ieri.

«Nulla da eccepire sull'applicazione della legge regionale sui rimborsi degli oneri ai datori di lavoro, per i dipendenti che risultano impegnati in attività pubblica - hanno scritto il coordinatore Mario Giorgi e i consiglieri Enza Zito e Giacomo Gentile - ma appare moralmente discutibile». Secondo quanto ha accertato "Io amo Campobello" in nove mesi di assessorato, il Comune per Vito Firreri (che già percepisce un' indennità mensile) ha pagato 7.513,76 di rimborso degli oneri dovuti alla ditta individuale intestata al fratello. «Il rimborso degli oneri economici ai datori di lavoro per i propri dipendenti incaricati di svolgere la funzione di amministratori locali non è facoltativo, ma è un diritto previsto tanto dalla normativa statale che da quella regionale - ha replicato Firreri non si comprende, pertanto, "la curiosità" manifestata dal gruppo "Io Amo Campobello", considerato che della suddetta normativa ha ampiamente usufruito in passato anche il loro coordinatore quando svolgeva la funzione tanto di assessore che di consigliere comunale».

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