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Erice, polemiche sul gettone di presenza: "Lo devono guadagnare"

ERICE. I consiglieri comunali debbono guadagnarsi "la pagnotta", ossia meritarsi, con una presenza reale e fattiva, il "gettone di presenza" in commissione o in aula. E' questo lo spirito che anima la proposta dei consiglieri comunali di Erice Giuseppe "Pippo" Martines (Erice che Vogliamo) e Valeria Ciaravino (Cittadini per Erice) di introdurre alcuni parametri che incentivano l'assunzione dei doveri e che disciplinano la corresponsione del "gettone".

Si tratta, in particolare, dell'obbligo di apposizione della firma in entrata e in uscita, su apposito registro o badge personale, in assenza delle quali non si rilascia attestazione di presenza e non si ha diritto all'indennità di presenza e della pubblicazione, sul sito del Comune, insieme al resoconto del Consiglio, dell'elenco dei consiglieri presenti e dei relativi tempi di presenza.

Pertanto la corresponsione del "gettone" sarebbe dovuta solo se il consigliere assicura la propria presenza per un periodo temporale non inferiore a due ore dall'insediamento, ed in ogni caso, per almeno la metà della durata della seduta consiliare, ivi compresa l'evenienza in cui, per motivi di ordine procedurale, la seduta si dovesse protrarre per un lasso di tempo inferiore. "Pippo" Martines e Valeria Ciaravino hanno previsto, inoltre, che qualora un consigliere lasci la seduta, facendo cadere il numero legale prima dell'ora stabilita, il "gettone di presenza" venga, comunque, riconosciuto agli altri consiglieri presenti e che la contabilizzazione e la liquidazione dei compensi previsti venga effettuata dopo la chiusura della sessione consiliare e non a cadenza mensile, previa verifica dei competenti Uffici delle spettanze dovute.

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