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Depuratore di Mazara, ricorso al Tar contro la Regione

Il Comune si è opposto alla revoca dell'autorizzazione dello scarico a mare delle acque reflue trattate dall’impianto di contrada Bocca Arena

MAZARA DEL VALLO. Il Comune non ci sta. La revoca dell'autorizzazione dello scarico a mare delle acque reflue trattate dal depuratore di contrada Bocca Arena, da parte del dirigente generale del Dipartimento della acque e dei rifiuti della Regione siciliana, Domenico Armeio, non va giù e si oppone. Con l'ordinanza n. 90 del 3 giugno scorso, pubblicata sul sito del comune, il sindaco Nicola Cristaldi ha deciso di fare ricorso al Tar contro la decisione della Regione. Ha affidato il compito all'avvocato dell'ente, Epifano Giglio, e all'avvocato Francesco Emanuele Muscolino, esperto del sindaco per i problemi giuridici. Il provvedimento della Regione sarebbe stato adottato in quanto il comune non avrebbe ottemperato ad alcune prescrizioni contenute nell'autorizzazione dell'11 settembre 2014.

In questi mesi il Comune non avrebbe ottemperato agli obblighi che erano stati evidenziati dall'Arpa in base a dei controlli che sarebbero stati effettuati da ottobre a dicembre 2014 dai quali sarebbe emerso, tra l'altro, che il depuratore "presentava un misuratore di portata in ingresso, ma non in uscita" e che "la filtrazione non era in funzione". Inoltre, i tecnici dell'Arpa avrebbero accertato la presenza di "odori molesti", che l'impianto "non ha un processo ossidativo primario", la "mancata disinfezione" e la "mancanza di barriere vegetali" attorno al depuratore.

 

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