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Il sindaco di Castelvetrano dopo l'operazione Eden2: «Ci sono qualità per proseguire»

CASTELVETRANO. Ci sarebbe solo un accordo politico e null’altro alla base della surroga dell’ex consigliere di “Articolo4”, Lillo Giambalvo avvenuta nel massimo consesso civico di Castelvetrano la scorsa estate. La precisazione arriva dal sindaco di Castelvetrano, Felice Errante, che nel corso di una intervista risponde alle varie critiche pervenute all’indomani dell’Operazione “Eden2”.

«Intendo, una volta per tutte - ha spiegato Errante - chiarire quanto è accaduto nel 2012 e nell’estate del 2014. Ribadisco, ancora una volta, di non avere ricevuto pressioni di alcun genere per la vicenda Giambalvo. C’era solo un accordo politico preso durante il periodo elettorale con l’onorevole Paolo Ruggirello alla presenza di Livio Marrocco e che ho rispettato. Se avessi avuto interferenze di altro tipo, per la scelta fatta, avrei denunciato».

Errante ha anche ricordato che l’ex consigliere di “Articolo 4” aveva presentato ricorso al Tar per un problema di voti non riconosciuti.
Il Tar respinse il ricorso, ma Giambalvo, certo del suo diritto, ne aveva presentato un altro al CGA che si doveva pronunciare proprio in questi giorni. In sintesi, Errante respinge le accuse e le illazioni girate sul web sull’operazione politica che ha portato Lillo Giambalvo a sedersi tra gli scranni di Palazzo Pignatelli.

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