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Trapani, Unione Maestranze: resta alta la tensione

Il vice presidente Nino Romano: «È un periodo difficile, ora occorre maggiore impegno e eleggere il nuovo vertice»

TRAPANI. A pochi giorni dalla pubblicazione della notizia delle dimissioni del presidente dell'Unione Maestranze,Ignazio Brunoe del tesoriere Rosario Scaturro, giunge la replica di alcuni componenti del Consiglio di amministrazione. Mancano pochi mesi al rinnovo del Cda e il congedo del Presidente Bruno, del ceto dei Naviganti, grava l'atmosfera all'Unione Maestranze. A parlare in una missiva sono il vice presidente Francesco Romano, Nicola Nola e Leonardo Buscaino, eccone uno stralcio: «Ci sono alcune inesattezze in quanto è apparso a dichiarazione di Bruno, nel periodo da lui citato i componenti che gli avrebbero impedito di proseguire l'adempimento del suo iniziale programma, o causa di altri contrasti, non facevano parte del Cda. E a riguardo del dibattuto ingresso nel Cda o alla presidenza, di persone appartenenti a ceti con i quali non hanno più nulla in comune, precisiamo che queste persone, continuano a reggere le fila della vita dell'Unione. Il presidente ha dimenticato di riferire che la sua elezione e quella dell'originario Cda, nonché di gran parte dei componenti gli organi di controllo (Sindaci e Probiviri), è da riferire ad una cordata formata proprio coloro che successivamente hanno mosso critiche pretestuose e si sono resi protagonisti di episodi strumentali finalizzati al perseguimento di logiche personalistiche».

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