Lavoratori, pensionati, commercianti e imprese in piazza a Trapani contro il caro bollette. «E' il momento di atti concreti e veloci. la politica, nazionale e regionale deve farsene carico immediatamente», è il grido che giunge dalla piazza.
«Siamo dalla parte di tanti, lavoratori, disoccupati, pensionati, famiglie, imprese, commercianti che non riescono più a sostenere il peso dell’aumento dei costi delle bollette e del caro vita. La nostra confederazione a livello nazionale sta portando avanti le nostre proposte che saranno, ci auguriamo presto, oggetto di confronto con il nuovo governo nazionale, appena sarà insediato», afferma il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana che aggiunge: «Il primo atto che dovremo richiedere al governo regionale che si insedierà a breve sarà appunto quello di predisporre misure urgenti per aiutare concretamente famiglie e imprese. Insieme a tutto questo deve ripartire a livello nazionale un dialogo immediato sulla legge di stabilità perchè abbiamo un tema urgente, come quello del caro vita e del caro bollette ma non possiamo dimenticare che ci sono altre questioni che vanno affrontate in questo scorcio del 2022 e tra queste il tema delle pensioni, perchè se non si farà nulla dall’1 gennaio 2023 ritornerà l’odiato scalone Fornero con tutte le conseguenze che si porta dietro».
La Piana specifica: «Pur condividendo lo stato di esasperazione di chi non ce la fa più, siamo dell’idea che adesso non è il momento di scendere in piazza ma di cercare il dialogo e il confronto. La partita va giocata ai tavoli di trattativa e valuteremo di scendere in piazza nel caso in cui i nostri appelli dovessero restare inascoltati o se la politica decidesse di sintonizzarsi su frequenze irricevibili».
Una manifestazione provinciale contro il caro energia indetta dalla Cna territoriale di Ragusa si è svolta stamane anche nel capoluogo, in piazza Matteotti, dinanzi alla sede del Municipio. Vi hanno preso parte parlamentari nazionali e regionali, sindaci, presidenti dei consigli comunali ma anche e soprattutto tanti cittadini, agricoltori, artigiani, commercianti, lavoratori d’ogni comparto produttivo del territorio ibleo e pensionati per protestare contro l’aumento delle bollette di luce e gas Sono molte le imprese, specie del settore ristorativo, che hanno richiuso i battenti dopo il Covid, proprio nella stagione che doveva segnare la ripartenza economica post pandemia.
Secondo i dati resi noti da Confartigianato solo ieri, in Sicilia i rincari rischiano di cancellare 63mila piccole imprese dell’Isola, quasi il 23% del totale, lasciando senza lavoro più di 165mila persone. Una delegazione della Cna ragusana è stata ricevuta dal prefetto. Alla manifestazione ne seguirà un’altra, regionale, il prossimo 7 novembre. Confcommercio chiede l’incremento del credito d’imposta dal 15 al 50%, la rateizzazione fino a dicembre, rinnovo dei prestiti, moratorie creditizie e ulteriori ristori.
Una bara, al centro di Largo XXV Luglio, a Siracusa, con un manifesto che non lascia spazio a dubbi: "Qui giacciono tutti gli imprenditori di Siracusa e provincia. Ne dà il triste annuncio il caro Energia". "Tempo Scaduto" è il titolo della mobilitazione indetta dalle sigle di rappresentanze delle imprese che si è tenuta stamane, un momento di protesta promosso dalle sigle siracusane di Cna, Confcommercio, Confindustria, Confcooperative, Casartigiani, CIA, Confesercenti, Confagricoltura, Copagri e Legacoop e alla quale hanno partecipato anche sindaci della provincia e alcuni parlamentari. Si tratta di una prima azione che continuerà con la più ampia manifestazione regionale prevista per il 7 novembre a Palermo. A provocare la discesa in piazza del mondo delle imprese è stato l’aumento incontrollato dei costi energetici, un aspetto che sta incidendo enormemente sul già precario equilibrio delle aziende del territorio, reduci peraltro dal periodo pandemico e dall’aumento verticale dei costi delle materie prime. Secondo Confartigianto a Siracusa sono 5.039 micro e piccole imprese con 13.386 addetti in crisi.
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