«Ci fermiamo». Questo quanto deciso un nutrito gruppo di armatori della flotta peschereccia di Mazara del Vallo. Diversi pescherecci ai primi di settembre, dopo il fermo tecnico, erano tornati a pescare grazie anche ad un prezzo del gasolio ancora abbordabile, adesso però la situazione è diventata insostenibile. «Uscire in mare significa perderci anche le spese. Le marinerie dei Paesi nordafricani -sottolinea Leonardo Gancitano, proprietario di due pescherecci- pescano nelle stesse acque internazionali lo stesso nostro prodotto senza però avere gli stessi costi, pagano il gasolio un quarto rispetto a noi. Chiediamo al nuovo Governo di inserire anche il nostro settore fra quelli danneggiati dal caro energia». Sul Giornale di Sicilia oggi in edicola un servizio di Francesco Mezzapelle