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Il made in Italy nel mondo, a Marsala i vertici di 350 grandi aziende

Ci saranno sessanta relatori e 56 amministratori delegati all'appuntamento annuale con le imprese che guardano ai mercati mondiali

Le cantine Florio di Marsala

Oltre 350 imprese presenti, 60 relatori per 15 diversi panel di discussione, 56 ceo e amministratori delegati d’azienda, oltre a dibattiti, incontri a margine. Si aprirà all’insegna di questi numeri a Marsala la terza edizione degli Stati Generali dell’Export, l’appuntamento annuale - voluto e organizzato da Lorenzo Zurino - con i protagonisti del Made in Italy che guardano ai mercati esteri. Tre giorni da venerdì 24 a domenica 26 settembre, in un luogo simbolo dell’Italia e del Mediterraneo: Marsala, nel segno dei Florio, la prima dinastia imprenditoriale italiana «a vocazione internazionale».

Non a caso lo slogan di questa terza edizione è «Mirabilia Italiae, la forza della tradizione». Il Forum sarà l’occasione per fare il punto sull’esportazioni italiane: dal Presidente del Senato Casellati al Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci; da imprenditori come Riello, Benetton, Farinetti, Zoppas, Salini a personaggi delle istituzioni come il Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Minenna e il viceministro Cancelleri; investitori che arrivano da Usa, Cina, Russia, Uk fino alle conclusioni affidate al Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. «Confidiamo nel fatto che l’evento di Marsala sia di buon auspicio per l’ulteriore crescita del Made in Italy», ha detto Massimo Grillo, il sindaco della città che ospita il Forum, «cosicché questo possa essere per tutti il tempo della ripartenza. Del resto Marsala, per la sua storia e la sua posizione geografica, è sempre stata un luogo simbolico di grandi approdi e grandi ripartenze».

La manifestazione si inserisce in un periodo di forte ripresa dell’export dell’Isola (+16,42% nel secondo trimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, secondo i dati di Unioncamere). Lo sottolinea anche l’assessore all’economia e vicepresidente della Regione, Gaetano Armao: «Negli ultimi mesi stiamo assistendo a una crescita di quella parte di export regionale legata ai prodotti d’eccellenza della nostra terra. Non è più solo la Sicilia delle raffinerie o dei derivati del petrolio, ma la regione che sta facendo conoscere al mondo il meglio delle sue produzioni».

L’occasione unica di confronto offerta dagli Stati Generali è sottolineata anche da Riccardo Di Stefano, presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria: «L’Italia resta un paese forte, con un’industria resiliente e una riconoscibilità, quella del Made in Italy, che si conferma un fattore vincente sull’economia globale. Con questi punti di forza possiamo lavorare per ridare energia ai settori colpiti dalla pandemia, come la moda – ha detto Di Stefano – il nostro paese presidia bene i mercati più dinamici: ora dobbiamo impegnarci perché diventino volano di ripartenza per il nostro BBF. Il Bello e Ben Fatto italiano, infatti, vale 135 miliardi di euro e rappresenta una parte consistente delle esportazioni complessive dell’Italia».

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