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Selinunte, ultimata la raccolta nell'ultimo sughereto della zona

Per capirne il valore bisogna entrarci dentro, «solo così puoi ascoltare il vero silenzio della natura». Nicolò Asta, 37 anni, commerciante e brand manager di Castelvetrano, col bosco c'ha una certa familiarità. Non si direbbe, visto che è nato nella terra degli ulivi e in una zona di Sicilia dove da secoli i boschi sono scomparsi, facendo largo a colture molto più redditizie.

Una volta c'erano anche le querce da sughero, poi l'uomo le ha uccise - con le mani o col fuoco - e sono scomparse. In contrada Bresciana a Castelvetrano uno spicchio di bosco è resistito però nei secoli: 1,6 ettari che nel 2004 la famiglia Asta ha acquistato dalla famiglia Sciortino per lasciarlo bosco.

«Avrei potuto togliere tutto e mettere vigne o ulivi e, invece, abbiamo mantenuto quello che c'era» racconta Nicolò Asta. Immense querce da sughero che quest'anno - dopo la prima tiepida raccolta nel 2005 - sono state scorticate e hanno prodotto le plance destinate al mercato. Quasi quattro tonnellate di sughero già finite nell'ultima fabbrica di produzione tappi rimasta a Castelvetrano, quella della famiglia Bua. Un evento straordinario, un tuffo nel passato con un rito che richiede passione e precisione.

L'articolo nell'edizione di Trapani del Giornale di Sicilia

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