«Sul Cantiere di Trapani ci stiamo muovendo nel rispetto delle norme e con il necessario equilibrio, cercando di risolvere in tempi rapidissimi una situazione difficile e pesante che fa riferimento al passato e ad atti amministrativi adottati dall'Autorità marittima e dal Ministero».
Il presidente dell'Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, Pasqualino Monti, contesta alcune dichiarazioni della Cgil che era tornata a denunciare lo stato in cui versa il Cantiere Navale di Trapani e i danni che continua a produrre la mancata riapertura della struttura, chiusa da otto anni.
«Ho grande rispetto del sindacato ma attaccare oggi l'Authority, l'unica risorsa del territorio che sta davvero dando risposte, lo trovo un messaggio sbagliato e inappropriato», ribatte Monti riguardo alle osservazioni circa il fatto che una parte nevralgica dell'area demaniale, assegnata dal ministero dei Trasporti a una società romana, la «Marinedì», sia stata concessa, in affitto per circa un anno, dall'Autorità di sistema portuale, a una ditta che sta eseguendo i lavori di riqualificazione del porto di Termini Imerese.
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