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"Chi più inquina, più paga", ad Alcamo aumenta la Tari

Aumenti lineari su famiglie e utenze non domestiche. Alla fine è passata la volontà della maggioranza del consiglio comunale rappresentata dal Movimento 5 Stelle: niente aumenti differenziati e stangate secondo il principio del "chi più inquina più paga".

Salvati stabilimenti balneari, capannoni industriali di produzione, musei, biblioteche, scuole, associazioni, luoghi di culto, cinematografi e teatri, plurilicenze alimentari o miste, autorimesse e magazzini senza alcuna vendita diretta, parrucchieri, barbieri, estetisti, falegnami, idraulici, fabbri ed elettricisti: queste categorie, secondo la prima elaborazione degli uffici, avrebbero dovuto subire aumenti tra il 52 ed il 12 per cento.

Invece il consiglio ha stabilito per un aumento uguale per tutti: poco meno del 6 per cento per le famiglie, all'incirca il 7,5 per le utenze non domestiche.

Si è assistito ad un siparietto in cui il responsabile dell'ufficio Entrate tributarie del Comune, Fabio Randazzo, ha sostenuto che il primo schema tariffario era stato elaborato sulla base delle indicazioni dell'amministrazione comunale, mentre l'amministrazione comunale si è scrollata di dosso ogni responsabilità.

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