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Trapani, il piano finanziario per la Tari resta congelato

TRAPANI. Niente approvazione per il piano finanziario della Tari. La proposta della Giunta, addirittura, non è stata neanche trattata nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale di venerdì e, pertanto, dato che non verrà rispettata la scadenza dell’approvazione entro la fine di aprile, rimane in vigore il piano del 2014, considerato che nel 2015 il consiglio comunale aveva bocciato quello presentato dall’amministrazione.

In questo modo, quindi, restano valide le tariffe attualmente in vigore e la Giunta, ora, dovrà correre ai ripari andando a reperire altrove i 350 mila euro di aumento che aveva previsto con il nuovo piano finanziario rispetto a quello del 2014. La prima seduta del consiglio comunale, quella di giovedì, è stata dedicata alle modifiche del regolamento comunale.

Un atto che era già stato aperto, per cui era obbligatorio portarlo a compimento. Per “bloccarlo” era necessario che pervenisse la richiesta da parte di 3 consiglieri, ma la maggioranza che sostiene Damiano non lo ha fatto. Così, nella seconda seduta, quella di venerdì, una volta esitate le modiche al regolamento del cimitero, è stato aperto l’atto relativo al piano finanziario 2016 e che prevedeva una spesa di 12 milioni e 750 mila euro circa, 350 mila in più rispetto a quello del 2014.

Cifra sulla quale, ad ogni modo, pende la “spada di Damocle” della sanzione di 640 mila euro comminata dalla Regione al Comune per il mancato raggiungimento della percentuale minima della differenziata e che il sindaco Damiano non ha voluto conteggiare, ritenendola un “sopruso”, anche in virtù dei ricorsi al Tar presentati dalle altre amministrazioni sanzionate. Per regolamento i consiglieri possono trattare le delibere soltanto cinque giorni dopo averle ricevute. Periodo durante il quale devono esaminare l’atto. Ma, in questo caso, i cinque giorni dalla comunicazione non erano trascorsi. Ed appena Mimmo Fazio, capogruppo di “Uniti per il Futuro”, ha presentato la pregiudiziale, il segretario comunale non ha potuto far altro che constatare la mancanza dei requisiti. Per cui il piano finanziario non può neanche essere discusso.

“Come Giunta abbiamo esitato l’atto il 23 aprile, mentre è stato trasmesso ai consiglieri lunedì – spiega Piero Spina, assessore comunale al Bilancio -. Abbiamo ridotto il piano da 13 milioni e 600 mila a 12 milioni e 700 mila e, se avessero voluto, i consiglieri avrebbero potuto approvarlo. E’ stata una scelta strumentale, perché, allora, si sarebbe potuto convocare il Consiglio di sabato”.

“Sono felice e contento di aver presentato questa pregiudiziale, perché, in questo modo, i cittadini pagheranno meno tasse” replica Fazio.

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