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Trapani, meno fondi e occupazione a rischio: allarme dei patronati

Di Acli, Inas-Cisl, Inca-Cgil e Ital-Uil che chiedono l’intervento di deputati e senatori al fine di evitare di infliggere un altro duro colpo alla rete

TRAPANI. I patronati trapanesi lanciano l’allarme. Se il Governo nazionale taglierà, così come previsto dalla legge di Stabilità, per il secondo anno consecutivo i fondi per 48 milioni di euro sarà seriamente a rischio non solo la loro importante attività sociale, ma anche buona parte dei posti di lavoro occupati da tanti addetti. E’ questo in estrema sintesi il significato di un documento che partendo da Roma si cala poi nelle varie realtà locali, e nel caso specifico, in quella della provincia di Trapani.

Ed è ciò che sostengono tra l’altro i patronati Acli, Inas-Cisl, Inca-Cgil ed Ital-Uil. Infatti, secondo i calcoli fatti da addetti ai lavori, in provincia di Trapani sarebbero a rischio almeno un centinaio di posti di lavoro. Di conseguenza i responsabili provinciali dei patronati e non soltanto di coloro i quali hanno sottoscritto il documento chiedono a deputati e senatori di intervenire al momento del dibattito in Parlamento per «far sopprimere la norma che infligge un altro duro colpo alla rete dei patronati, considerando tale ipotesi intollerabile quanto inspiegabile».

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