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Mazara, l'Inail studia la dura vita del pescatore

MAZARA. Per la prima volta viene verificata l'attività del pescatore per scoprire se il suo lavoro è usurante o meno. La verifica è partita da Mazara, prevista dal progetto «La sicurezza nelle nostre reti», ideato dalla UilaPesca e dalla sua segretaria Enrica Mammuccari, in collaborazione con l'Ital-Uil, presieduta da Gilberto De Santis e con il coinvolgimento del dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell'Inail.

La verifica, la prima in Italia, è partita nella notte tra lunedì e martedì scorsi dal porto di Mazara quando gli esperti dell'Inail si sono imbarcati sul peschereccio mazarese «Meditenneo I» di Giampiero Giacalone, a bordo del quale per tre giorni studieranno, insieme con l'equipaggio costituito da otto componenti, gli aspetti ergonomici connessi con gli sforzi fisici ed eventuali posture incongrue assunte dai pescatori che esercitano un particolare tipo di pesca a strascico: la pesca da banco. Quest'ultima consiste nel calare le reti a una profondità di 100 passi (circa 75 metri), su fondali marini dove sono presenti banchi di alghe. Il pescato viene portato a bordo ogni 50 minuti per essere subito selezionato.

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