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"Grande Migliore", lavoratori di Trapani in stato di agitazione

"Oltre al rischio di perdere il lavoro, subiscono continui ritardi nel pagamento degli stipendi, ricevendo talvolta solo acconti"

 TRAPANI. A distanza di due anni dalla riapertura del punto vendita trapanese 'Grande Migliore", «si riapre una vertenza che mette in discussione il mantenimento dei livelli occupazionali».

A renderlo noto sono la Filcams Cgil Trapani e la Fisascat Cisl Palermo-Trapani, che hanno proclamato lo stato di agitazione dei circa quaranta lavoratori che, «oltre al rischio di  perdere il lavoro, subiscono continui ritardi nel pagamento degli stipendi, ricevendo talvolta solo acconti.

Dopo aver ritirato la procedura di licenziamento collettivo - continuano i sindacati - la società Gieco, che ha rilevato il punto vendita, ha deciso di procedere con i licenziamenti individuali inviando i preavvisi a quattro dipendenti e giustificando tale scelta con lo stato di crisi che sta colpendo l'azienda. A nostro avviso, i licenziamenti devono essere scongiurati - hanno affermato il segretario generale della Filcams Cgil Trapani, Anselmo Gandolfo, e la segretaria generale della Fisascat Cisl Palermo-Trapani, Mimma Calabrò - abbiamo richiesto alla società di adottare misure alternative ma, ad oggi, sembrano essere irremovibili.

È impensabile - concludono - che, nell'arco di così poco tempo dal raggiungimento dell'accordo che ha sancito il trasferimento del ramo d'azienda, i lavoratori debbano nuovamente trovarsi nello sconforto. Laddove la società dovesse ribadire la sua posizione, intraprenderemo tutte le azioni opportune per tutelare i livelli occupazionali».

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