MARSALA. Alunni impegnati nella raccolta delle “olive Bio” dell’istituto agrario “Abele Damiani”: da quest’anno anche la molitura avverrà a scuola e poi l’olio sarà imbottigliato. Così l’istituto chiude la filiera. Da due giorni, circa cento studenti sono impegnati nella raccolta manuale e con speciali macchine che non danneggiano la pianta, ma fanno soltanto cadere i frutti, ossia speciali abbacchiatori. Sono circa settecento le piante, metà delle quali secolari, che vengono rigorosamente coltivate in asciutto, ossia senza irrigazione, e con soli due trattamenti di zolfo ramato al 3percento come prevede il disciplinare Bio a cui aderisce la scuola diretta da Domenico Pocorobba. “Questa è una annata di scarica, ma buona per qualità – ha riferito il professore Biagio Tumminelli -. Per via della siccità degli ultimi sette mesi e dell’infestazione della mosca bianca molte olive sono cadute prima del tempo. A questo si aggiungono i venti di scirocco soffiati durante il periodo della fioritura, ma dal punto di vista didattico anche questo è formazione in quanto gli alunni imparano a fronteggiare le emergenze climatiche. Prevediamo una produzione di circa seicento chili di olive con una resa tra il 15 e il 20percento”. Tantissime le specie di olive destinate alla raccolta, qui sono presenti cultivar autoctone e non, ossia: nocellara, biancolilla, ciaraffa, frantoio, sant’agostino, coralea e anche quelle tipiche da mensa “gioconda” e “bella di spagna”.