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Marsala, gli alunni al lavoro per produrre olio Bio

Tra le curiosità, il fatto che le piante in questione sono risalenti all’epoca dei Mille. Il podere fu trasferito alla scuola nel 1995 che da allora gestisce con cura.

MARSALA. Alunni impegnati nella raccolta delle “olive Bio” dell’istituto agrario “Abele Damiani”: da quest’anno anche la molitura avverrà a scuola e poi l’olio sarà imbottigliato. Così l’istituto chiude la filiera.

Da due giorni, circa cento studenti sono impegnati nella raccolta manuale e con speciali macchine che non danneggiano la pianta, ma fanno soltanto cadere i frutti, ossia speciali abbacchiatori. Sono circa settecento le piante, metà delle quali secolari, che vengono rigorosamente coltivate in asciutto, ossia senza irrigazione, e con soli due trattamenti di zolfo ramato al 3percento come prevede il disciplinare Bio a cui aderisce la scuola diretta da Domenico Pocorobba.

“Questa è una annata di scarica, ma buona per qualità – ha riferito il professore Biagio Tumminelli -. Per via della siccità degli ultimi sette mesi e dell’infestazione della mosca bianca molte olive sono cadute prima del tempo. A questo si aggiungono i venti di scirocco soffiati durante il periodo della fioritura, ma dal punto di vista didattico anche questo è formazione in quanto gli alunni imparano a fronteggiare le emergenze climatiche. Prevediamo una produzione di circa seicento chili di olive con una resa tra il 15 e il 20percento”. Tantissime le specie di olive destinate alla raccolta, qui sono presenti cultivar autoctone e non, ossia: nocellara, biancolilla, ciaraffa, frantoio, sant’agostino, coralea e anche quelle tipiche da mensa “gioconda” e “bella di spagna”.

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