«Medea non è solo una donna ma un semidio. Abbandonandola, Giasone non travalica solo le leggi umane, ma offende gli dei». Melania Giglio, protagonista ieri sera al Teatro Antico di Segesta (replica stasera alle 19.30), porta in scena la maga mistificatrice e madre assassina di Seneca, in un’interpretazione intensa, diretta da Daniele Salvo, accolta da lunghi applausi.
«Questa tragedia è lo specchio di certi fatti di cronaca di oggi — osserva l’attrice —. Ascoltiamo di madri che macellano i figli e rimuovono l’atto: in cosa è diversa Medea?». Un allestimento potente, sostenuto da una scenografia d’impatto: cinque monoliti a specchio, omaggio a 2001: Odissea nello spazio, riflettevano la cavea gremita, mentre una struttura a gradoni, vero cerchio esoterico, avvicinava la scena al pubblico. Sul palco, con Giglio, anche Michele Lisi (Giasone), Alfonso Veneroso (Creonte) e Marcella Favilla (la nutrice).
Domani sera (mercoledì 13 agosto) alle 21.30 il Segesta Teatro Festival, diretto da Claudio Collovà, si sposta al Tempio Dorico per il concerto We Were There, progetto del Trio composto dal violoncellista Ernst Reijseger, dal pianista Harmen Fraanje e dal cantante-percussionista senegalese Mola Sylla. La loro musica — spesso scelta da Werner Herzog per le colonne sonore — fonde jazz, ritmi africani e suggestioni classiche in un linguaggio unico, malinconico e potente.
Il Trio Reijseger Fraanje Sylla collabora con artisti di ogni disciplina: musicisti, poeti, danzatori, pittori, scultori, fotografi e registi, intrecciando improvvisazioni jazz (con Louis Moholo, Luciano Biondini, Fredrik Ljungkvist), musica barocca (Erik Bosgraaf) e tradizioni popolari (dall’Isola della Riunione alla Sardegna, fino all’Ungheria e all’Irlanda).
Il festival proseguirà con tre prime nazionali: giovedì 14 agosto alle 19.30 (e in replica all’alba del 15 alle 5) Fenicie di Euripide, coreografata dalla compagnia Balletto Civile di Monica Lucenti e affidata a una formazione under 35; sempre giovedì, alle 21.30 al Tempio Dorico, Celia, musiche e canzoni sui versi del poeta monrealese Antonio Veneziano, progetto di Maurizio Curcio premiato dalla SIAE; a Ferragosto, alle 21.30 al Tempio, Subversion, concerto di Petra Magoni con l’Arkè String Quartet.
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