Tre libri antichi risalenti al 1600 sono stati individuati dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio dell’Aquila: i volumi erano banditi su un sito on-line di aste. Le indagini, condotte dalla Procura della Repubblica dell’Aquila, hanno permesso di appurare che i libri erano stati trafugati in misteriose circostanze dalla biblioteca comunale di Calatafimi Segesta. Un volume intitolato In Aristotelis libros de caelo et mundo risale al 1626, mentre un secondo, intestato In Aristotelis libros de Phisico audito e composto da ulteriori due tomi, è datato al 1629. La successiva perquisizione, eseguita all’Aquila all’interno dell’abitazione della donna che aveva posto in vendita tramite la casa d’asta i tre volumi, ha permesso di sequestrare e recuperare, insieme ai tre beni archivistici suindicati, ulteriori 227 libri con timbri che rimandano a provenienze diverse e di vari enti, sia pubblici che privati. Gli ulteriori accertamenti svolti dai carabinieri hanno permesso di verificare che 222 testi sono di natura demaniale o di strutture private tutti riconducibili alla capitale, mentre gli altri 5 libri sono provenienti da diversi enti siciliani, quali l’Assemblea regionale Siciliana, il Comune di Palermo, il Conservatorio Scarlatti di Palermo e un istituto scolastico di Piazza Armerina. La posizione del privato e del titolare della casa d’aste, inizialmente indagati per ricettazione di bene culturali, è stata archiviata dalla Procura della Repubblica di L’Aquila in quanto gli stessi sono risultati estranei ai fatti. Gli sviluppi delle indagini hanno, infine, portato all’archiviazione del procedimento penale a carico della donna che aveva messo a disposizione i libri e del titolare della casa d’aste individuata. Il Nucleo Tpc di Palermo, che ha fornito un apporto determinante nello stabilire l’esatta provenienza dei beni riconducibili agli enti siciliani, ha restituito i beni ai legittimi proprietari nell’isola. Il Nucleo di L’Aquila provvederà alla restituzione del materiale librario nella capitale.