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Da Mimmo Jodice a Kensuke Koike, a Gibellina le arti visive di Photoroad

Sono 49 gli artisti provenienti da 11 Paesi che hanno accettato la sfida di realizzare nuovi allestimenti pensati per interagire col tessuto urbano

Dalle foto scatatte da Mimmo Jodice negli anni ‘80 alle sperimentazioni dell’alchimista dell’immagine, il giapponese Kensuke Koike. A Gibellina è tempo di “Photoroad”.

Dal 28 luglio al 30 settembre la quarta edizione del festival di fotografia e arti visive open air e site-specific organizzato dall’Associazione culturale On Image con la direzione artistica di Arianna Catania, promosso da Comune di Gibellina e Fondazione Orestiadi.

Installazioni fotografiche di grande formato, mostre outdoor, video mapping, talk e visite guidate. 34 appuntamenti per 49 artisti provenienti da 11 Paesi che hanno accettato la sfida di progettare nuovi allestimenti, pensati per interagire con il tessuto urbano. Dai maestri della storia della fotografia come Mimmo Jodice, a reporter come il fotografo Magnum Jonas Bendiksen e il vincitore di World Press Photo, Francesco Zizola.

“Gibellina Photoroad offre uno spaccato ampio e variegato della fotografia internazionale - spiega la direttrice del festival, Arianna Catania - un osservatorio privilegiato sul mondo contemporaneo. Arte che nasce dalla tecnica, costretta, in qualche modo, a una positivistica aderenza alla realtà. Essa in realtà non solo interpreta il mondo, ma lo modifica, lo trasforma, lo altera”.

Tema di questa quarta edizione: le “alterazioni”. Lo spazio che si determina nella relazione dialettica tra genio creativo e forme precostituite, tra individuo e strutture sociali. Ad aprire la manifestazione, “Il paesaggio del pensiero, Gibellina 1980/1981/1982”, la mostra di Mimmo Jodice diffusa tra il Mac Gibellina, Museo d'Arte Contemporanea "Ludovico Corrao" e gli spazi esterni di Gibellina.

“Papà è legato da una grande passione a Gibellina - spiega Barbara Jodice - Ha trascorso qui due anni intensi vagando per la nuova città in costruzione, tra le terre, raccogliendo stimoli sempre nuovi. Le sue fotografie non sono semplici foto documentative ma un racconto, un fissato nella memoria di un attimo”.

Nel video le interviste ad Arianna Catania, curatrice Gibellina Photoroad e a Barbara Jodice, archivio Mimmo Jodice

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