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Paolo Angeli chiude il Mediterraneo Jazz al Parco archeologico di Selinunte

“Il viaggio in solitario è quanto di più bello possa esistere - spiega il musicista - Ti confronti con la tua intimità, con il passare del tempo, con musiche che ti appartengono”

Sarà la particolarissima “chitarra preparata a 25 corde” di Paolo Angeli a chiudere questa terza edizione di Mediterraneo Jazz, il festival di Curva Minore, nato dall’intuizione del contrabbassista Lelio Giannetto. Chitarrista, compositore ed etnomusicologo italiano, Paolo Angeli è considerato uno dei più importanti innovatori della scena musicale internazionale; è conosciuto per la sua chitarra-orchestra, preparata a 25 corde, scelta anche da Pat Metheny, un ibrido tra chitarra baritono, violoncello e batteria, dotata di martelletti, pedaliere, eliche a passo variabile. La suonerà domani (23 luglio) alle 21.30 al Parco archeologico di Selinunte, per un solo concert che si preannuncia già unico e straordinario.

“Il viaggio in solitario è quanto di più bello possa esistere - spiega il musicista - Ti confronti con la tua intimità, con il passare del tempo, con musiche che ti appartengono”. Nato a Palau, oggi di stanza in Spagna, Paolo Angeli rielabora, improvvisa e compone una musica inclassificabile, sospesa tra free jazz, folk noise, pop minimale, post-rock. A partire dalla metà degli anni '90, Paolo Angeli ha pubblicato 13 album da solista. Qesto “Rade” è il simbolo del suo cambiamento di rotta, abbandona la riscoperta della tradizione per affrontare il Mediterraneo ‘vis a vis’,in una navigazione che trascina nell’atmosfera meticcia dei porti del Mare Nostrum. Un concept album che è la sintesi di venticinque anni di convivenza del musicista con la sua chitarra orchestra.

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