Si torna a fare musica all'ombra dei templi di Selinunte, in provincia di Trapani, dove il 12 agosto prossimo si svolgerà la decima edizione di una kermesse musicale internazionale diventata ormai imperdibile per gli appassionati di musica leggera. Risuonano ancora nelle orecchie di chi non si è perso lo spettacolo Unlocked Music Festival dell'anno scorso, i ritmi e i suoni elettronici del dj Paul Kalkbrenner. Anche quest'anno non mancheranno i grandi piatti e i mixer internazionali. L'organizzazione, assieme all'associazione "Libertà e legalità" di Valeria Grasso, porta nell'Isola una vera e propria star della piattaforma Spotify , il disc-jockey Michael Bibi.
Il famoso dj è un artista londinese fondatore dell'etichetta discografica Solid Grooves. Nel 2019 è stato eletto miglior disk jokey Tech House al premio Dj Awards. Il 32enne ha raggiunto il successo mainstream dopo aver pubblicato il suo singolo "Hanging Tree", sotto l'etichetta di Lee Foss Repopulate Mars. La sua canzone "Got the Fire" ha ottenuto oltre 12 milioni di ascolti su Spotify.
Ma non sarà l'unica sorpresa di questo evento internazionale che alternerà musica e contenuti di legalità. Sul suggestivo palco di Selinunte, che accenderà i suoi altoparlanti nel pomeriggio del 12 agosto e li spegnerà a tarda notte, salirà anche Bruna insieme al rapper palermitano Christian Picciotto, artista quest'ultimo che da anni è autore di musica di denuncia. Picciotto opera adesso in un bene confiscato alla mafia che si trova nel quartiere Zisa, ma per tanti anni lui e la sua associazione sono stati punti di riferimento nella zona del borgo vecchio di Palermo.
«Sono molto contento, insieme a Bruna, di potermi esibire sul palco di un festival che è sempre stato baluardo tra gli eventi estivi siciliani - dichiara Christian Picciotto a gds.it -. Nel caso mio, e degli artisti che seguo con la label "Lo Stato dell'arte", proviamo a creare un precedente virtuoso che possa legare la memoria di chi ha vissuto gli anni delle stragi e il futuro di chi oggi s'impegna attivamente in musica riuscendo a veicolare sia messaggi di buone prassi sociali sia la costruzione di un immaginario concreto che - conclude l'artista - non costringa i giovani palermitani a dover emigrare pur di coltivare il proprio talento».
Insieme a Bruna, Christian Picciotto porterà sul palco di Unlocked Music Festival il suo ultimo brano dal titolo Diafana, una storia d'amore, la prima dell'autore, che racconta un mix tra passione e rifiuto, il racconto di due cuori avvolti tra desiderio e paura che saggiamente o stupidamente provano a smettere di battere. Un'attrazione tra due fuochi che un po' si vogliono ed entrano uno dentro l'altro e un po' invece si respingono.
Poi ci saranno Esdra, definita da tanti "fiore punk", altra musicista palermitana arrivata in finale al concorso nazionale “Musica contro le mafie”, oggi ambasciatrice di molte associazioni giovanili, Silvie Loto, dj fiorentina, artista di fama mondiale con una musica che è un sound fatto di ritmo, minimalismo, melodia, percussioni e suoni che ricordano paesi lontani, e infine Claudia Sala, anche lei di Palermo, che si è fatta apprezzare per le sue doti vocali, interpretative e di scrittura con un genere musicale che spazia tra folk, pop, rock e canzone d’autore. Una cantautrice che ama le contaminazioni musicali e ad oggi ha alle spalle tantissime collaborazioni ed esperienze in Italia, in Europa e negli Usa (Ohio). È inoltre una delle vocalist del cantautore palermitano Pippo Pollina. Il suo ultimo lavoro è il singolo "Il mondo dei balocchi" dedicato a Natale Mondo, poliziotto braccio destro del vice questore Ninni Cassarà, ucciso da cosa nostra nel 1988 davanti al negozio di giocattoli della moglie all'Arenella, quartiere in cui anche lei è nata e in cui ha vissuto.
«Credo fortemente nell'unione delle forze e nel dare voce a tematiche sociali che se non affrontate e messe in luce possono davvero ridurre la società senza fiducia, credo e amore - spiega Claudia Sala -. Sono attiva ogni giorno verso le tematiche quali le dipendenze, soprattutto quella affettiva che spesso è la più sottovalutata e meno discussa, l'uguaglianza, la violenza sulle donne e l'amor proprio e verso gli altri, fino alla tematica per me più importante cioè il “non avere potere sugli altri”, concetto che divulgo spesso. Credo che oggi ci sia tanto bisogno di imparare a non esercitare potere sugli altri. Basterebbe imparare a vedere gli altri in quanto persone, tutte uguali e con lo stesso diritto di vivere la vita che desiderano. Credo fortemente - continua l'artista - che alla base di tutto ciò che combattiamo ogni giorno ci siano appunto i due punti da cui parte tutto: l'imparare a lavorare su se stessi, su chi si è, chi si vuol essere, sulle proprie consapevolezze e scelte per poi star bene anche con gli altri, e il non potere sugli altri, appunto. Solo stando bene con noi stessi possiamo produrre il bene e intersecarlo con gli altri. E se tutti facessimo questo lavoro, sicuramente il mondo sarebbe molto più luminoso e leggero. Io ci credo perché ogni giorno la vita mi dimostra che c'è tanta bellezza nel mondo e nell'umanità. Servirebbe solo alimentarla e valorizzarla di più. Queste manifestazioni servono proprio a questo, a unire, a dare voce e a far brillare tutte le belle cose della vita che non dobbiamo mai permettere di perdere e rovinare. In tanti vogliamo un ritorno ai valori veri come la dignità, la lealtà, l’onesta, la fiducia. Abbiamo bisogno di uomini e donne normali, non di eroi. Come dico nel videoclip - conclude Claudia Sala - se è vero che l'arte rinnova i popoli, allora l'uomo ha il diritto e il dovere di raccontare ed ascoltare, per far sì che ogni singola espressione artistica possa migliorare la realtà».
Musica, ma non solo quella, al parco archeologico di Selinunte in provincia di Trapani. Il 12 agosto si rinnova l'appuntamento anche con la legalità, rappresentata dalle parole delle canzoni dei giovani musicisti, un linguaggio universale che arriva ovunque e a chiunque, e con dei momenti di ascolto insieme a figure istituzionali, ad imprenditori e personaggi noti dello spettacolo. Su tutti un professionista del mondo della musica che non ha bisogno di presentazioni ovvero Giulio Mogol, paroliere e discografico che ha contribuito non poco a scrivere la storia della musica leggera italiana dagli anni '60 in poi. Le sue canzoni, veri e propri baluardi, sono state interpretate dai più grandi cantanti italiani del fine '900, su tutti Mina, Lucio Battisti, Bobby Solo, gli Equipe '84, Riccardo Cocciante, Mango, Adriano Celentano e molti altri. La sua presenza al festival "musica e legalità" di Selinunte arricchisce non poco l'interesse per la kermesse musicale e dà valore al tema centrale della manifestazione, con un autore che grazie alle parole e alla musica ha influenzato in positivo un gran numero di generazioni.
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