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Alle Orestiadi di Gibellina omaggio a Pasolini fra teatro e arte

Al Baglio Do Stefano due mostre, sei performance tra recitazione, musica e danza, una proiezione, per celebrare e ricordare il regista

Alessandro Haber, tra i protagonisti delle Orestiadi

Venerdì 8 luglio si accendono le luci sulla 41ª edizione delle Orestiadi di Gibellina: questo week end di inaugurazione sarà dedicato ad un inedito omaggio a Pier Paolo Pasolini nel centenario dalla sua nascita (5 marzo 1922) che metterà in scena in diversi luoghi del Baglio di Stefano attraverso due mostre, sei performance tra teatro, musica e danza, una proiezione, per celebrare e ricordare il grande autore e regista italiano: «Tanti gli interpreti che renderanno ancora più particolare questo nostro sentito omaggio - spiega il direttore artistico Alfio Scuderi -: da Alessandro Haber a Imma Villa, da Silvia Ajelli a Dario Sulis, da Chris Obehi ad Angelo Sicurella, da Fabrizio Romano e Gaia Insenga, dal laboratorio artistico Genìa a Umberto Cantone e Franco Accursio Gulino. Ancora una volta la saga familiare di Oreste, che diede il nome al Festival, torna a Gibellina attraverso una riscrittura contemporanea».

Nel costruire e immaginare questo omaggio speciale al grandissimo autore e regista italiano, le Orestiadi sono partite dalla traduzione originale di Pasolini dell’Orestiade di Eschilo del 1960, per collegarsi idealmente a quel progetto di realizzare un film sull’Orestiade ambientata in Africa. È dalla commistione e suggestione tra questo documentario e l’originale traduzione che Pasolini fece su richiesta di Vittorio Gassmann della trilogia di Eschilo che le Orestiadi di Gibellina prendono nome e spunto poetico: l’opera cinematografica, ispirata all’Orestiade di Eschilo, non vide la luce ma fu uno splendido documentario - «Appunti per un’Orestiade africana», girato in due tempi (dicembre 1968 - febbraio 1969) - un diario di viaggio, che offre l’immagine irripetibile di un continente che stava faticosamente uscendo da secoli di colonialismo e che Pasolini osservò come spazio di un violento e «magico» processo di metamorfosi dal mondo arcaico alla modernità. È la voce stessa del poeta che, nel commento sonoro, ci guida lungo questo viaggio visivo, culturale e politico, che la Rai, pur avendolo prodotto, si rifiutò di trasmettere quando Pasolini era ancora vivo.

Ad anticipare l’apertura delle Orestiadi, due mostre: Le mura di Sanàa, Omaggio a Pier Paolo Pasolini, a cura di Enzo Fiammetta, in cui saranno esposte le opere di Franco Accursio Gulino (Museo delle Trame Mediterranee, Gibellina, 8 luglio - 5 settembre 2022): un omaggio al grande poeta, e alla sua capacità di leggere i grandi cambiamenti, antropologici, urbanistici e sociali, che hanno trasformato e cambiato il volto delle nostre città. E due iniziative a cura di Umberto Cantone (8 luglio - 6 agosto): Pasolini eretico e corsaro, il cinema, il teatro: materiali per una ricognizione, una mostra per il centenario, in cui saranno esposti materiali editoriali riguardanti le opere cinematografiche e teatrali di Pasolini. E il videomontaggio A Sud di Pasolini, frammenti delle sue incursioni «a Sud, sempre più a Sud», itinerario prediletto di molte occasioni di lavoro da scrittore e cineasta. Si va dall’approdo palermitano dei Comizi d’amore con le interviste a Piazza Fonderia, contrappuntate dallo sberleffo «cinico» di Maresco & Ciprì in Arruso, fino all’indagine sui territori mitologici di progetti incompiuti, gli Appunti per un’Orestiade africana».

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