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Sieni, Rubini e Capossela: tre giorni al Cretto di Burri in omaggio a Dante

Danza, teatro e musica: grandi artisti in scena da stasera a sabato

Virgilio Sieni (foto di Tommaso Ferrara)

Oggi, domani e sabato il Cretto di Burri ospiterà la chiusura della quarantesima edizione delle Orestiadi. Tre grandi artisti del nostro tempo costruiranno un omaggio contemporaneo a Dante. Sono Virgilio Sieni (oggi, giovedì 5 agosto), Sergio Rubini (domani, venerdì 6 agosto) e Vinicio Capossela (sabato 7 agosto). Laboratorio Dante-La Nuova Commedia è un progetto inedito di tre spettacoli per il Cretto nel 700° anniversario della morte del Sommo Vate ed è stato realizzato in collaborazione con l’assessorato regionale ai Beni culturali e la Soprintendenza di Trapani.

Sarà Paradise Now#Gibellina - Atto Di Contemplazione - Territori del gesto 2021 di Virgilio Sieni (regia e coreografia) ad aprire le danze stasera di questo lungo ricordo in cui verrà messo al centro quella «commedia divina» che ha influenzato e continua ad influenzare gli autori contemporanei. Sieni parte dalla contemplazione del Cretto, un luogo che invita ad un atto di meditazione sulla vita, ma anche su come è possibile tessere un legame con la storia: «Qui - spiega il ballerino e coreografo concittadino di Dante - ogni gesto e suono, ogni abbozzo drammaturgico deve fare i conti con l’inappropriabilità del luogo e degli eventi. Una forte commozione ci spinge a cantare col gesto la memoria che lega la tragedia alla sospensione, Gibellina al Paradiso. Il Paradiso dantesco ci lascia intravedere gli spostamenti necessari all’uomo per sopravvivere attraverso la pratica dell’amore e dell’amicizia. Così Dante individua nell’andare verso l’altro il gesto della sopravvivenza».

Paradise Now è un progetto che non si ripete di luogo in luogo, ma propone un modo di abitare e far coesistere esperienze diverse tra loro: i cittadini, i danzatori, i musicisti. Il Cretto di Burri accoglierà e guiderà la coreografia pensata per un quintetto di danzatori e una comunità di cittadini che si alterneranno in un dialogo di gesti meditati e respirati: un suolo tracciato da passi intesi come piantumazioni di un giardino immaginario. «La coreografia - spiega il regista - è costruita per endecasillabi di movimenti, i versi della danza ritrovano il risuonare della rima da una terzina all’altra. Questo continuo manipolare, accarezzare e pressare lo spazio invisibile intorno ai corpi edifica un continuum di terzine sillabiche del gesto: una maniera umile per porsi nei confronti della loro magnificenza geometrica, matematica e cosmica. I danzatori e i cittadini creano un gioco di vicinanze e di prossimità, stabilendo una nuova forma di contatto, dove il tocco non tange la pelle ma lo spazio auratico dei corpi».

Domani andrà in scena Sergio Rubini con La Vita Nuova (produzione esclusiva per le Orestiadi 2021) la prima opera di attribuzione certa di Dante Alighieri. Scritta tra il 1292 ed il 1295, si tratta di un prosimetro nel quale sono inserite 31 liriche (25 sonetti, 1 ballata, 5 canzoni) in una cornice narrativa di 42 capitoli che l’artista rilegge, racconta, reinterpreta, accompagnato dalle musiche dal vivo di Gup Alcaro e Paolo Spaccamonti.  E sabato 7 agosto con Vinicio Capossela e la sua Bestiale Comedìa (evento sold out), un viaggio tra parola e musica nell’opera dantesca, per ricordare e festeggiare Dante Alighieri al Cretto di Burri: dopo Bestiario d’amore, il tour estivo del sommo cantautore si trasforma in una Bestiale Comedìa, un concerto perfetto per chiudere in bellezza questa stagione «bestiale» delle Orestiadi.

Sergio Rubini (foto di Claudio Porcarelli, courtesy Saverio Ferragina)

Gli anniversari, infatti, offrono l’occasione di misurare il tempo che passa e i mutamenti che porta, ma anche l’opportunità di valutare il tempo non trascorso e ciò che è restato immutato, in modo da poterlo riscattare. Quest’anno è parso naturale che Vinicio Capossela, artista che da tempo orienta la sua ricerca alla riattualizzazione di figure e motivi antichi fuori delle ingiunzioni dell’attualità, abbia pensato un progetto che dal confronto con la Divina Commedia tragga punti d’orientamento per una navigazione dantesca nel proprio repertorio. Se quello di Dante è infatti un viaggio tra i morti per salvare i vivi, la Bestiale Comedìa, vuol essere un itinerario nell’immaginazione musicale e letteraria per redimere il reale dallo smarrimento in cui sembra gettato.

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