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Dionisiache, a Segesta viaggio nel '900 con "Storia di una Capinera" di Verga

Continuano gli spettacoli delle Dionisiache 2020 al Teatro Antico di Segesta. Protagonista della serata del 21 agosto alle 19.45 Storia di una capinera. Lo spettacolo tratto dall’omonimo romanzo epistolare di Giovanni Verga, nell’adattamento teatrale di Rosario Minardi, vede sul palcoscenico Micaela De Grandi e Valentina Ferrante (che ne curano anche la regia), Giovanna Crisciuolo, Federico Fiorenza e Massimiliano Geraci nella produzione di Banned Theatre.

Un recital intenso e coinvolgente, stilizzato ed onirico, ma al tempo stesso vibrante di passione. Cinque attori interpreteranno ed animeranno i momenti salienti del romanzo e, attraverso la storia delicata e struggente di Maria, condurranno il pubblico nell’atmosfera siciliana del 1800. Un progetto che si propone come un invito alla scoperta di uno dei più famosi romanzieri siciliani attraverso la forma teatrale, facilmente fruibile da un pubblico di tutte le età.

Quando Verga vide una piccola capinera, rinchiusa in gabbia, lasciarsi morire per aver perduto la sua libertà, trasse ispirazione per raccontare la propria “storia della capinera”. Maria, giovane novizia, come un uccellino ferito si vede privata della sua vita e della sua libertà, quando, allontanatasi momentaneamente dal convento a causa di un'epidemia di colera, assapora l'amore verso l'amico di famiglia Nino e per questo motivo viene costretta dalla sua matrigna a tornare tra le sue consorelle e a prendere i voti. Morirà pazza nei sotterranei del convento, dopo il tocco freddo di quelle forbici che le recisero i capelli, con quell'amore in corpo per il suo Nino, che avrà già sposato sua sorella Giuditta, sempre per volere dell'algida matrigna.

È un romanzo che si snoda nelle lettere che Maria indirizza all'amica fidata Marianna, dove racconta la scoperta di questi suoi nuovi sentimenti per Nino e tutto il suo dolore per aver dovuto rinunciare alla vita. È anche una sentita denuncia alla condizione delle donne nella società siciliana dell'800, dove dignità e libertà venivano regolarmente calpestate in un contesto familiare che imponeva loro ogni scelta di vita.

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