L'istituto «Piersanti Mattarella - Danilo Dolci» di Alcamo e Castellammare del Golfo rifiuta in modo categorico di accettare la proposta, formulata dal commissario del Libero Consorzio di Trapani, Raimondo Cerami, di trasferire, per fare spazio all'istituto «Vito Fazio Allmayer», i propri due indirizzi attivi ad Alcamo nel plesso in via Goldoni.
Uno è quello tecnico denominato «Chimica, materiali e biotecnologie», l'altro è il professionale «Agricoltura, sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali e montane». La preside dell'istituto Mattarella-Dolci, Anna Bica, dichiara di essere «rimasta amareggiata» da quanto espresso dal Libero Consorzio e, quindi, manifesta tutta la propria contrarietà all'idea di risolvere il problema dell'istituto «Fazio Allmayer» in questo modo, perché «andrebbe contro il diritto allo studio - spiega - dei quasi 400 studenti che frequentano il plesso in via Goldoni».
In primo luogo, la preside Bica evidenzia: «Nel plesso di Alcamo abbiamo 15 classi in via di espansione, essendo aumentate le iscrizioni, e tanti laboratori, strutture e apparecchiature per le quali è impensabile un trasferimento». C'è anche da notare che il 30 per cento di questi studenti fa la spola, ogni giorno, da vari paesi del Palermitano. Anche sulla propria pagina Facebook, l'istituto «Mattarella-Dolci» scrive con sarcasmo: «Il commissario Cerami, rispondendo al sindaco Surdi, ha finalmente risolto il “problema” dell'Istituto “Allmayer” di Alcamo, semplicemente spostando le freccette del bersaglio da colpire e decidendo di spostare 400 nostri studenti, che frequentano la storica sede dell'Agrario e dell'Analista, da Alcamo a Castellammare del Golfo. Il dottor Cerami ha risolto un problema creandone due». Il sindaco di Alcamo, Domenico Surdi, accusa Cerami con queste parole: «Parla delle scuole come fossero uffici secondari di un'azienda qualsiasi. Non funziona così. Non intendo partecipare a nessun “tavolo tecnico” (postumo) dove si prendano in considerazione idee stravaganti di smembramento delle scuole o addirittura della loro dislocazione in altre città. Non esistono scuole sacrificabili: tutte hanno eguale importanza e tutte devono rimanere ad Alcamo».
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