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Dionisiache 2019, Lysistrata a Calatafimi-Segesta

Un nuovo adattamento per la "Lysistrata" di Aristofane. A proporlo, nell’ambito del Calatafimi Segesta Festival, Banned Theatre propone per lunedì 19 e martedì 20 agosto, alle 19.45, direzione artistica di Nicasio Anzelmo, con la regia di Valentina Ferrante e Micaela De Grandi. Uno spettacolo che affronta con impegno il tema universale della guerra.

Il sesso fa muovere il mondo e Lysistrata lo sa, ne è convinta e mette in atto uno stratagemma creativo e surreale: tutte le donne greche dovranno astenersi dall’avere rapporti sessuali con i mariti finché la guerra del Peloponneso non sarà cessata. Ma nel tentativo di rovesciare le regole della società maschilista del tempo, Lysistrata è in fondo costretta a confermarle e a conti fatti sembra proprio che il potere decisionale delle donne rimanga legato esclusivamente al sesso. Purtroppo con il suo eroico sciopero otterrà soltanto un’uguaglianza ed una pace provvisorie.

Stop the war! E’ il grido delle donne e madri di Atene che, nella moderna rielaborazione della paràbasi, evocano una visione profetica dei giorni nostri, travolti da guerre e conflitti di varia natura: religione, denaro, potere. Sono quelle stesse guerre che strappano i figli alle madri.

Nell’atmosfera giocosa della Lysistrata si toccheranno temi salienti, evidenziando l’aspetto comico del testo di Aristofane e offrendo uno spettacolo al contempo divertente e riflessivo. Una messinscena essenziale che si sviluppa da un lavoro di improvvisazione degli attori com’è tipico del “modus creandi” della compagnia.

Attraverso l’uso delle maschere e coadiuvati dalle efficaci musiche originali di Luca Mauceri, i sei attori in scena esploreranno il caleidoscopio dei tipi umani con esilaranti capovolgimenti dei generi maschile e femminile.

Il 19 agosto alle 21,30 andrà in scena alla Circiara, a Calatafimi Segesta, nell’ambito delle Dionisiache 2019, "A testa sutta" di Luana Rondinelli, regia e con Giovanni Carta, direzione artistica di Nicasio Anzelmo, spettacolo che prosegue qui il percorso iniziato con Giacominazza, un percorso che indaga la diversità e la sua forza.

Una Palermo assolata e polverosa fa da sfondo alla storia d'U biunnu. Il biondo, bambino dalla pelle chiara e dagli occhi azzurri, è troppo delicato per la vita dura di periferia. Nasce così il rapporto speciale di protezione e di amicizia con il cugino, il suo opposto: il "boss" del quartiere, “nero con gli occhi neri”, un dualismo perfetto tra i due cugini, che si completano a vicenda”i piedi e la testa, la testa e i piedi, un gioco, se lo si fa in due non si cade”.

“Sullo sfondo di una Palermo che resta a guardare con le sue strade polverose e pettegole – spiega Luana Rondinelli - ho immaginato di ricostruire il palcoscenico di un’infanzia dalle ore fragili e dai giochi duri, propri di quel rito di iniziazione che è la vita. La poesia avrebbe inondato il paesaggio delle palazzine popolari, velenose come alveari e fitte di complice vivacità, e si sarebbe snodata nei cortili, nelle strade terrose, nel chiasso dei bambini di strada fino a raccontarci di due personaggi opposti ma complementari”.

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