Due grandi bassorilievi in bronzo inseriti nelle nicchie della settecentesca Porta Palermo di Alcamo. Uno raffigura Cielo d'Alcamo, con una rosa sul petto, alla corte dell'imperatore Federico II e riporta in basso i primi due versi del Contrasto "Rosa fresca aulentissima c'apari in ver la state…".
L'altro bassorilievo "Vita attiva della città di Alcamo" fa emergere le figure dei tradizionali lavori della città, due artigiani del travertino, un giovinetto che pianta un albero, un uomo con una botte per il vino, una donna con una cesta di frutta, una coppia con un bambino, il cavallo e il cane.
L'opera simboleggia il lavoro delle varie categorie: artigiani, contadini. I bassorilievi, alti due metri e 50 e larghi un metro e 20, sono opere dello scultore alcamese Nicola Rubino, artista che ha raggiunto fama internazionale. Vennero commissionati dall'allora sindaco Ludovico Corrao. Furono collocati nel 1961. I due bassorilievi rappresentano il biglietto da visita per coloro i quali arrivano ad Alcamo dalla via Porta Palermo. Alla morte dell'artista, scomparso a Roma il 25 febbraio del 1984, la moglie Anna Maria Faraci e i figli donarono al Comune di Alcamo ventisei sculture e dieci quadri, a condizione che le opere venissero destinate all'istituendo museo al Castello dei Conti di Modica. A Roma nel 1985 per ritirale si recò lo storico Roberto Calia.
Oggi si trovano esposte nel grande corridoio al primo piano del Collegio dei gesuiti, sede del Museo d'arte contemporanea di Alcamo. Completati i gradini sono le prime opere che attraggono l'attenzione. Sculture poste in quel salone galleria per le opere permanenti. Nicola Rubino è un artista che va inserito nell'arte contemporanea, che inizia nel periodo successivo alla Seconda guerra mondiale e che lo portò a realizzare decine di opere. Un museo quello alcamese scarsamente pubblicizzato tanto che non esiste un depliant con l'elencazione di tutte le opere esposte al primo piano del Collegio dei gesuiti.
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