ALCAMO. Di quel luogo dove si estraeva e si lavorava il marmo, attività che, grazie anche all'esportazione del celebre travertino alcamese, era tra le principali fonti di reddito ad Alcamo, adesso si punta sempre di più a valorizzare l'importanza geopaleontologica. Arrivano anche esperti dall'Inghilterra, per studiarne i segreti preistorici.
Si tratta delle Cave Cappuccini, dove è in corso l'opera, finanziata con fondi europei (5 milioni di euro), di riqualificazione per realizzare un anfiteatro al servizio della Cittadella dei giovani, con annesso Museo della pietra, per cui va avanti l'iter per l'istituzione di un Geosito. Ed è in quel luogo particolare, che ieri, grazie alla disponibilità dell'ingegnere Gino Pitò, responsabile della sicurezza nel cantiere, del geologo Antonio Bambina e del paleontologo Antonio Cusumano, è stato possibile intervistare due studiosi inglesi che si sono recati ad Alcamo per approfondire i loro studi finalizzati a datare con esattezza l'età a cui risalgano i reperti fossili presenti nell'area, quali le uova di tartaruga e i resti dell'elefante nano.
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