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Condanna confermata per bidello marsalese: stalking e violenza aggravata ai danni di una dodicenne

Il tribuibale di Palermo in Appello ha riderterminato la pena complessiva in 6 anni e 9 mesi di carcere

Seppur riducendo la pena, la terza sezione della Corte d’appello di Palermo ha confermato la sentenza con cui il 4 marzo dello scorso anno il gup del tribunale di Marsala, Matteo Giacalone, aveva condannato a tre anni di reclusione, per stalking e violenza privata aggravata ai danni di una dodicenne, un bidello di 65 anni (C.M.), di Marsala, in precedenza condannato definitivamente a 5 anni e 8 mesi di carcere per tentata violenza sessuale sulla stessa ragazzina e corruzione di minorenne.

I giudici di secondo grado, ritenuta la continuazione con i reati contestati nel processo andato a sentenza a Marsala nel maggio 2022 (definitiva nel dicembre 2023), hanno rideterminato la pena complessiva in 6 anni e 9 mesi di carcere. Il gup Giacalone aveva anche condannato a due anni e mezzo, per falsa testimonianza e calunnia, la moglie (M.B., di 52 anni) del collaboratore scolastico, per le dichiarazioni rese nel processo di primo grado per tentata violenza sessuale e corruzione di minorenne. Adesso la corte d’appello le ha ridotto la pena a un anno e 8 mesi, con sospensione condizionale.

Nel secondo procedimento (nel primo il bidello era stato condannato anche all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, con divieto di avvicinamento per due anni, dopo avere scontato la pena, ai luoghi frequentati da minori, e al risarcimento danni in favore della vittima e dei suoi familiari da quantificare davanti al giudice civile) all’imputato è stato contestato di aver molestato telefonicamente, pedinato e seguito in bicicletta la ragazzina nella primavera del 2020, subito dopo l'approccio sessuale. E, inoltre, di averla minacciata affinché non raccontasse nulla di quanto accaduto nel vecchio casolare di campagna, nell’agro tra Marsala e Mazara del Vallo, dove l’aveva condotta nel tentativo di abusarne.

Disposto un risarcimento danni di 20 mila euro per la ragazza e i suoi genitori, costituitesi parte civile con l’assistenza dell’avvocato Vincenzo Forti; 1.500 euro per l’associazione “Casa di Venere” di Marsala, rappresentata dall’avvocato Roberta Anselmi.

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