Trapani

Domenica 14 Settembre 2025

Messina Denaro, le perizie sul certificato medico firmato da Tumbarello

Il medico di Messina Denaro, Alfonso Tumbarello e l'arresto del boss mafioso

Sono state depositate al tribunale di Marsala le relazioni dei due periti nominati lo scorso 28 maggio per chiarire i dubbi sul certificato di sana e robusta costituzione rilasciato il 7 luglio 2021 ad Andrea Bonafede dal dottore Alfonso Tumbarello, ex medico di base di Campobello di Mazara, oggi imputato per concorso esterno in associazione mafiosa e falso in atti pubblici. Secondo l’accusa, Tumbarello avrebbe redatto numerosi certificati a nome di «Bonafede Andrea», l’identità utilizzata dal boss Matteo Messina Denaro per curarsi durante la latitanza. I periti incaricati sono Francesco Ventura, direttore dell’ufficio di medicina legale di Genova, e l’ingegnere informatico Andrea Chiaiso, entrambi del capoluogo ligure. Avevano 60 giorni di tempo per completare il lavoro e hanno consegnato circa 300 pagine, depositate ieri in cancelleria. L’udienza prevista oggi è stata rinviata all’1 ottobre per consentire ad accusa e difesa di esaminare le relazioni. Il tribunale ha chiesto al consulente informatico di stabilire se la ricetta rinvenuta dai carabinieri del Ros sul pc dell’imputato sia mai stata stampata. Tumbarello sostiene che si trattasse di un errore mai uscito dallo studio. Al medico legale, invece, è stato chiesto di valutare se un malato di tumore potesse essere definito di «sana e robusta costituzione». Sul finire del 2020, infatti, lo stesso Tumbarello aveva rilasciato ad Andrea Bonafede – in realtà Messina Denaro – certificazioni mediche e prescrizioni di accertamenti diagnostici, mentre il boss era già affetto da carcinoma al colon. Per il pm della Dda di Palermo, Gianluca De Leo, che ha chiesto 18 anni di carcere, la grave malattia e l’idoneità certificata sarebbero inconciliabili. I giudici intendono verificare se ci siano state alterazioni o modifiche al documento. A difendere Tumbarello sono gli avvocati Gioacchino Sbacchi e Giuseppe Pantaleo.

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