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Il parcheggio privato nel parco archeologico di Segesta: quattro condannati

Il tribunale di Trapani ha condannato a 6 anni l’imprenditore Leonardo Isca; 8 mesi, pena sospesa, a due ex vigili urbani (Salvatore Craparotta e Giuseppe Ferrara) e all’ex sindaco di Calatafimi Vito Sciortino nel processo scaturito dall’operazione «Phimes», legata alla gestione dei parcheggi del Parco archeologico di Segesta. L’Isca è stata ritenuta colpevole di corruzione e falso e gli altri tre condannati avrebbero effettuato irregolarità nei controlli e ricevuto favori.

Assolti altri tre imputati: l’ex vicesindaco di Calatafimi Leonardo Accardo, l’ex assessore Giuseppe Cottone e l'imprenditore Girolamo Ferrara. L’inchiesta dei carabinieri risale al 2021. Secondo gli inquirenti, la gestione privata del parcheggio sarebbe stata assegnata attraverso un bando pilotato.

A denunciare per primi quanto stava accadendo è stata la Società Geografica Siciliana, con sede a Palermo, ammessa quale unica parte civile al processo che ha riconosciuto un risarcimento di tremila euro, oltre al pagamento delle proprie spese legali a carico di tre imputati.

«Abbiamo voluto mandare un messaggio forte alla collettività e a quanti avessero in futuro idea di strumentalizzare i beni culturali pubblici per un proprio tornaconto economico illegale - dice Massimo Mirabella, presidente della Sgs - a discapito dei monumenti, del paesaggio e dei tanti turisti e appassionati che hanno il piacere di fruire delle nostre ricchezze culturali. Avevamo pianificato di investire le somme del risarcimento per una borsa studio. L’ammontare del risarcimento però, inferiore a quanto necessario, non ci permetterà di destinare le risorse allo scavo ma sarà nostra cura impegnare le somme, non appena ci verranno liquidate, per delle attività di marketing culturale in favore dell’immagine del Parco di Segesta».

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