Abbiategrasso: i carabinieri bussano alla porta dell’anziano ritenuto boss di Cosa Nostra per portarlo in carcere, ma Paolo Errante Parrino è scappato.
Dopo il rigetto del ricorso da parte della Corte di Cassazione, scatta l’ordine esecutivo d’incarcerazione, ma il settantottenne, considerato il punto di riferimento in Lombardia della cosca di Castelvetrano, non c’è: fra le prime ipotesi quella della fuga in Spagna, poi sono divenute prevalenti altre piste.
La richiesta d'arresto per Errante Parrino, tra gli indagati della maxi inchiesta «Hydra» sull’alleanza tra mafie, era stata bocciata dal gip. Successivamente, però, il Riesame aveva accolto il ricorso della Dda di Milano e la Cassazione ha adesso confermato il pronunciamento e disposto la custodia cautelare in carcere. Il problema è che Paolo Aurelio Errante Parrino, residente ad Abbiategrasso, è irreperibile.
Collegato al clan di Castelvetrano, secondo gli inquirenti Errante Parrino sarebbe stato punto di raccordo del sistema mafioso in Lombardia che avrebbe unito Cosa Nostra, 'ndrangheta, camorra, sotto l’ala di Matteo Messina Denaro che con Errante Parrino condivideva un legame genetico, essendo i due cugini.
Il Riesame aveva deciso già a ottobre, riconoscendo l’associazione mafiosa contestata dal procuratore di Milano Marcello Viola. Adesso «Zio Paolo», come viene chiamato, non si trova . Né a casa né tantomeno al bar Las Vegas di Abbiategrasso, chiuso lo scorso marzo con un’interdittiva antimafia del prefetto Claudio Sgaraglia, poi confermata dal Tar Lombardia dopo una prima sospensiva. E nemmeno nei locali dell’Arredamentinox, la ditta di famiglia luogo di summit mafiosi secondo gli accertamenti del Nucleo investigativo dei carabinieri e della Dda. Paolo Aurelio Errante Parrino è ufficialmente ricercato
. Avrebbe dovuto fare ritorno in carcere ieri, a 78 anni e due mesi compiuti, e a sedici mesi dalla decisione del gip Tommaso Perna, che non aveva riconosciuto la mafiosità sua e quella dei principali indagati nell’inchiesta «Hydra».
Da ieri mattina il suo ordine di custodia per associazione mafiosa è diventato esecutivo e questo dopo che la Cassazione ha rigettato il ricorso dei suoi legali nei confronti della sentenza del Riesame. Secondo la Procura, Errante Parrino è rappresentante apicale del nuovo sistema mafioso lombardo.
Prima dell’indagine Hydra, Errante Parrino aveva ricevuto una condanna definitiva per mafia (1997) condivisa con Ciccio Messina Denaro, il padre di Matteo. La decisione della Cassazione è arrivata venerdì sera e la comunicazione a Milano è arrivata ieri mattina. I carabinieri sono così andati ad Abbiategrasso, al suo domicilio e a quello dei figli.
Gli inquirenti tenderebbero ad escludere che Errante Parrino sia fuggito in Spagna, dove risiede e lavora la figlia. Più probabile che si trovi nascosto in qualche luogo dell’hinterland di Milano, tra Abbiategrasso e il territorio di Pavia. . I primi tentativi di rintracciarlo vicino a Milano sarebbero stati vani, così il raggio d’azione dei carabinieri si è allargato anche alle province confinanti, da Varese a Pavia a Lodi, ma anche ad alcune aree del Piemonte. Non si trova neppure la moglie, parente diretta di Matteo Messina Denaro. La Procura durante l’indagine ha monitorato diversi summit con esponenti del consorzio officiati nel capannone di Errante Parrino e alla sua presenza. Per quel che emerge dagli atti dell’indagine, il cugino di Messina Denaro negli anni ha avuto vie preferenziali all’interno dell’amministrazione pubblica locale, con consiglieri, assessori e anche con lo stesso sindaco.
Annota la Procura: «I contatti di Errante Parrino con l’amministrazione comunale non sono sporadici e occasionali, bensì descrivono un collegamento che si può definire privilegiato e di confidenza».
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