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Folle sparatoria contro tre motociclisti al Festival del Sordo: due morti, uno di loro è il biker marsalese Vincenzo Spera

Aveva 58 anni, è deceduto all'ospedale di Battipaglia, dove era ricoverato da quasi un mese: la sera del 13 luglio due fratelli esplosero dei colpi di pistola contro il gruppo di cui faceva parte il siciliano

È morto in ospedale a Battipaglia, in provincia di Salerno, il biker marsalese Vincenzo Spera, di 58 anni, che lo scorso 13 luglio era rimasto gravemente ferito da colpi di pistola esplosi fuori da un hotel di Capaccio Paestum, sempre nel Salernitano, dov’era in corso il «Deaf International Festival 2024», il Festival internazionale del Sordo. In quell’occasione furono feriti tre motociclisti. Prima del siciliano, il 5 agosto scorso, era morto un altro dei tre feriti, il napoletano Ettore Crò, di 53 anni, deceduto all’ospedale Ruggì di Salerno.

Era sabato 13 luglio, quando scoppiò una lite tra due fratelli e un gruppo di biker di cui faceva parte il marsalese. Furono sparati colpi d’arma da fuoco calibro 9X21. I due fratelli, nella notte tra domenica 14 e lunedì 15 luglio, si costituirono alla caserma dei carabinieri e furono sottoposti a fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura di Salerno, che contestò loro il tentato omicidio plurimo e la detenzione e il porto abusivo di armi da sparo. I tre feriti furono trasportati in diversi ospedali del Salernitano e per due di loro non c'è stato niente da fare. Spera venne colpito all’addome e al braccio destro. Nonostante due interventi chirurgici, non ce l'ha fatta. Il terzo biker ferito, uhn emiliano anche lui di 53 anni, è l'unico sopravvissuto alla sparatoria.

Commovente il post della moglie di Spera, che pubblica una foto del marito accanto all'altra vittima. «La vita a volte è imprevedibile, ingiusta. La tua scomparsa - scrive - mi ha lasciato un vuoto. Sarà strano non averti qui, accanto a me. Hai lottato con audacia fino all’ultimo. Il tuo sorriso sarà impresso nel mio cuore. Mi manchi e mi mancherai ogni giorno della mia vita. Sei andato via assieme ad Ettore, sarete compagni di vita anche su, in cielo. TI AMO E TI AMERÒ SEMPRE».

Nell'immediatezza dei fatti l'Ente Nazionale Sordi (Ens) aveva diramato un comunicato per esprimere «sgomento e profonda preoccupazione per la sparatoria avvenuta durante il Festival Internazionale del Sordo, tenutosi a Capaccio Paestum il 13 luglio scorso. Questo tragico evento ha turbato gravemente una manifestazione simbolo di inclusione, cultura e celebrazione della comunità sorda a livello internazionale. Ens condanna con fermezza questi atti di violenza e l’uso illegale di armi, che rappresentano una minaccia inaccettabile per la sicurezza e il benessere delle persone. Gli atti di violenza sono sempre deplorevoli, ma lo sono ancora di più quando colpiscono eventi dedicati ai “talenti diversi”».

L'ente aveva espresso l'auspicio «che episodi del genere non si ripetano mai più in futuro. Continueremo a lavorare instancabilmente per garantire che eventi come il Festival Internazionale del Sordo possano svolgersi in un ambiente sicuro e protetto, dove la comunità sorda possa celebrare la propria cultura e identità senza timori». Messaggi di vicinanza e sostegno erano giunti anche dal  presidente della Federazione Mondiale dei Sordi (Wfd), Giuseppe Murray. L’ente si è subito messo a disposizione delle autorità per collaborare nelle indagini.

Nella foto a sinistra Vincenzo Spera e a destra Ettore Crò 

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