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La strage di Casteldaccia, in centinaia ad Alcamo per l'ultimo saluto a Roberto Raneri

La funzione è stata celebrato nell'atrio dell’oratorio salesiano della chiesa delle Anime Sante dal vescovo di Trapani, Pietro Maria Fragnelli

Ad Alcamo è il giorno dell'addio a Roberto Raneri, l'operaio di 50 anni che ha perso la vita insieme ad altri quattro colleghi a Casteldaccia. I funerali si sono tenuti nel grande atrio dell’oratorio salesiano della chiesa delle Anime Sante: presenti centinaia di persone. La funzione è stata celebrata dal vescovo di Trapani, Pietro Maria Fragnelli.

A dare l'ultimo saluto a Raneri, anche i sindaci di Alcamo, Domenico Surdi; di Partinico, Piero Rao e di Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto. «Questa morte sul lavoro è un buio che pervade non solo voi della famiglia, ma tutta la comunità parrocchiale, tutta la nostra città, il mondo stesso - ha detto il vescovo -. Dobbiamo pregare il Signore risorto perché la sua luce possa splendere sulle nostre esperienze di dolore e sulle oscurità che la vita porta con sé».

Durante l'omelia si è poi rivolto alla famiglia dell'operaio: «A nome di tutta la comunità voglio dire a Benedetta e ai suoi due ragazzi Chiara e Gioele, ma anche a tutti i familiari di Roberto e di Epifanio, che la prospettiva della casa del Signore continuerà a riempire di luce il vostro cammino e renderà ancora più forte il vostro servizio alla vita, per camminare insieme con bontà, con giustizia, con bellezza».

«Stare qui - ha proseguito - vuol dire che ognuno di noi diventa un fratello o una sorella che aiuta ad asciugare le lacrime. Tutta la nostra vita deve consistere nel cercare di rendere meno oscura la valle nella quale camminiamo, di rendere più luminosa e accogliente la valle della vita, della fraternità e del sorriso. Abbiamo bisogno di modelli e Don Bosco e un modello che ci permetterà di continuare a vivere nella fiducia che i nostri fratelli che sono entrati nella casa del padre continueranno a pensare a noi e a guadarci nel nostro cammino quotidiano. Ringrazio tutti e le autorità civili e militari perché sono situazioni nelle quali non ce la facciamo a gestire da soli tutto quello che un dolore del genere porta con sé. E abbiamo bisogno di stare uniti di stare insieme perché possiamo costruire un avvenire migliore».

Stamattina a Palermo, è stato celebrato anche il funerale di un'altra vittima della strage. Tutto il quartiere dell'Albergheria si è fermato per l'addio a Giuseppe La Barbera, l'operaio più giovane che ha perso la vita durante i lavori nella rete fognaria a Casteldaccia.

 

 

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