Il Tribunale del riesame di Palermo ha annullato le ordinanze di custodia cautelare che lo scorso 16 aprile aveva portato agli arresti di Salvatore e Andrea Angelo, padre e figlio, di Salemi, nell’ambito di un’indagine condotta dai carabinieri di Trapani e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo.
Undici (sei in carcere e cinque ai domiciliari) erano stati gli arresti ordinati dal gip di Palermo per presunti mafiosi e imprenditori sull’asse Palermo-Salemi. Salvatore Angelo era stato posto ai domiciliari, mentre il figlio Andrea era stato rinchiuso in carcere. Adesso, il Riesame di Palermo ha accolto l’istanza di libertà avanzata dall’avvocato Giuseppe Ferro di Gibellina.
I reati contestati dalla Dda agli undici indagati sono associazione mafiosa, corruzione, turbativa d’asta, trasferimento fraudolento di valori, ricettazione e autoriciclaggio.
In passato, Salvatore Angelo (nella foto), 75 anni, è stato ritenuto uno degli imprenditori vicini a Matteo Messina Denaro e dopo un precedente arresto e la condanna per mafia, gli è stato confiscato il patrimonio, tra cui alcune aziende edili e vitivinicole. Secondo gli investigatori, Salvatore Angelo, uscito dal carcere nel 2019, dopo essere tornato in libertà avrebbe ripreso il suo ruolo al servizio di Cosa nostra.
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