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Quando Messina Denaro parlò dei tatuaggi fatti a Palermo: «Servono a non dimenticare»

Numeri e frasi marchiati sulla pelle, avevano una grande importanza per il padrino che ne parlò alle sorelle in carcere e nei diari sequestrati dopo l’arresto: «Non sono per seguire la moda, sono il mio vissuto e servono a non dimenticare»

«Tra le selvaggi tigri», «Ad augusta per angusta» e «VIII X MCML, XXXI»: sono i tre tatuaggi che Matteo Messina Denaro si fece tatuare a Palermo, mentre era ricercato, e il cui significato spiegò lui stesso alla sorella Rosalia. Emerge dalle indagini della Procura di Palermo. Il boss per indicare i tatuaggi alla donna, come emergerà da un appunto trovato poi dai carabinieri, usava una C. «C» «Tatuaggio» scriveva lei per ricordarlo. Sul senso delle scritte poi il capomafia si dilungherà durante un colloquio in carcere con Rosalia, che sarà poi arrestata, e le altre due sorelle Bice e Giovanna.

Nel dialogo, intercettato dagli inquirenti, Messina Denaro chiarirà che «ad augusta per angusta», fatto nel 2012 significava «alla gloria attraverso la sofferenza». «Lo feci per mia figlia quando se ne andò», spiegò. «Questa (l’8 agosto del 1981) è una data per me importante», aggiunge riferendosi ai numeri romani. «Questo - spiega riferendosi alla scritta tra le selvagge tigri - l’ho fatto sette otto anni fa». Col l tatuatore palermitano Messina Denaro aveva usato il falso nome di Vito Ferreri. E dei tatuaggi il boss parla anche in uno dei diari sequestrati dopo l’arresto: «Non sono per seguire la moda, sono il mio vissuto e servono a non dimenticare», appunto.

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