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Impianto sportivo di Calatafimi, rubati i cavi elettrici delle torri faro

La denuncia del sindaco Francesco Gruppuso: «È necessario che la nostra città sia provvista di un sistema di videosorveglianza». Danni per diecimila euro

Ancora un furto di cavi elettrici a Calatafimi Segesta. A darne notizia è il sindaco Francesco Gruppuso. I malviventi questa volta hanno colpito la struttura sportiva di contrada Sasi. Il furto nel corso delle festività pasquali e presumibilmente durante le ore notturne. Sono stati tagliati e rubati i cavi del circuito elettrico delle torri faro dello stadio, che di fatto assicurano la fruizione notturna dell'impianto sportivo. La denuncia è già stata presentata alla stazione dei carabinieri di Calatafimi Segesta e l'importo del danno é stato stimato in circa 10 mila euro.

I lavori di ripristino non saranno purtroppo immediati ma si ritiene che il problema possa essere risolto inserendo la spesa nel finanziamento di oltre 100 mila euro ottenuto dalla Regione per la messa in sicurezza ed agibilità dell'impianto che avverrà nei prossimi mesi.«È necessario che la nostra città sia provvista di un sistema di videosorveglianza – afferma il sindaco Gruppuso - la giunta municipale ha approvato il progetto nelle scorse settimane è richiesto al ministero degli Interni il finanziamento di oltre 300 mila euro. Il progetto – prosegue Gruppuso - prevede diverse telecamere con rilevamento delle targhe e anche di tipo territoriale per la lotta agli incendi boschivi, speriamo che al terzo tentativo si possa avere il decreto che tra l'altro vede la compartecipazione finanziaria del 33% dalle casse comunali proprio per ottenere un punteggio molto alto in graduatoria».

Poi l'invito dello stesso sindaco ai cittadini a contattare le forze dell'ordine. Insomma se qualcuno ha visto eventuali movimenti sospetti che possano portare a individuare i responsabili del reato, che si faccia avanti. Nei mesi scorsi ancora la città di Calatafimi era stata presa di mira da ladri di rame, e parte della città e dell'agglomerato extraurbano di contrada Sasi era rimasto al buio.

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