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Trecento agricoltori scendono in strada coi trattori, la protesta da Salemi ad Alcamo: «Fermiamo il declino del settore»

Centosettanta mezzi, in larga parte trattori e alcune decine di camion, con bandiere, cartelloni e striscioni

Continua la protesta degli agricoltori. Circa trecento partecipanti si sono radunati in piazza Cappuccini a Salemi alle 8.30, poi hanno raggiunto Vita e Calatafimi e, intorno alle 13 si sono fermati in contrada Fegotto negli spazi di una nota concessionaria di mezzi agricoli. Poi si sono diretti verso la città di Alcamo, dove hanno percorso il corso Generale Medici, la piazza Pittore Renda e il viale Italia.

È così che si è realizzato, con circa centosettanta mezzi, in larga parte trattori e alcune decine di camion, e con bandiere, cartelloni e striscioni, per tutta la giornata di ieri, il serpentone di veicoli che hanno sfilato in corteo da Salemi ad Alcamo, per dare vita alla pacifica protesta degli agricoltori e degli allevatori delle Valli del Belìce, dello Jato e del Sosio. «Sono un agricoltore zootecnico e abbiamo organizzato questa bellissima e molto partecipata manifestazione, decidendo di venire ad Alcamo che era ed è un paese dormiente», ha detto senza mezzi termini uno dei coordinatori del corteo, Salvatore Cucchiara di Salemi, spiegando la propria opinione: «Ad Alcamo molti agricoltori non si muovono e non pensano che l’agricoltura sta morendo. Venerdì 22 marzo andremo a Palermo per incontrare il Governo siciliano. L'agricoltura è vita. Senza agricoltura si muore». Hanno partecipato anche alcune giovani imprenditrici agricole, una era alla guida del rispettivo trattore.

«I motivi per cui protestiamo sono chiari a tutti – ribadisce Domenico Maiuri, uno degli agricoltori, di Santa Ninfa - da anni oramai il settore agricolo è in profondo declino per una serie di ragioni: costi alti di gestione, prodotto sottopagato e scelte sbagliate del consumatore che non sceglie i prodotti a km 0».

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