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Palermo, morto a cent'anni Vincenzo Scuderi: una vita per l'arte

Era il più longevo testimone di un lungo viaggio attraverso la bellezza. Nato a Trapani nel 1923, fu direttore del museo Pepoli. Durante la sua attività si è occupato soprattutto del recupero di opere d’arte perdute o trafugate e nel Belice devastato dal terremoto del 1968

Vincenzo Scuderi

Aveva festeggiato i suoi cento anni in una sala del museo Abatellis. Aveva ancora la lucidità di ricordare il tempo trascorso per la tutela, il recupero e la valorizzazione dell’arte. A 101 anni (che avrebbe compiuto il 16 febbraio) Vincenzo Scuderi è morto nella sua casa a Palermo. Era il più longevo testimone di un lungo viaggio attraverso la bellezza. Nato a Trapani nel 1923, si era laureato in lettere a Palermo nel 1946, con una tesi di Storia dell’arte.

Nel 1965 si è diplomato alla Scuola di perfezionamento in Storia dell’arte dell’Università di Roma. Nel 1947 fu assegnato al museo Pepoli di Trapani di cui fu nominato direttore nel 1960. Nel 1965 fu nominato a capo della Soprintendenza alle gallerie e opere d’arte della Sicilia occidentale, e quindi sovrintendente di fino al 1988.

Durante la sua attività si è occupato soprattutto del recupero di opere d’arte perdute o trafugate e nel Belice devastato dal terremoto del 1968. È un impegno che Scuderi ha continuato a curare fino alla fine. Unica ferita, della quale aveva molto rammarico, il furto della Natività del Caravaggio nell’oratorio di San Lorenzo nel 1969. A quel tempo era la Curia ad avere il compito della custodia delle opere. Il furto, come poi è stato accertato, era stato commissionato dalla mafia che aveva rovinato e distrutto il capolavoro.

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