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Viavai nel covo di Messina Denaro, trovate venti impronte di favoreggiatori

L’appartamento di Campobello di Mazara, passato al setaccio dai carabinieri, era parecchio frequentato. Verifiche incrociate coi numeri di insospettabili trovati nei cellulari

Sneakers griffate, vestiti di lusso, un frigorifero pieno di cibo, ricevute di ristoranti, pillole per potenziare le prestazioni sessuali, profilattici sono alcune delle cose trovate nella casa usata dal boss Messina Denaro e scoperta dai carabinieri nella notte nel centro di Campobello di Mazara. L'abitazione risultava intestata ad Andrea Bonafede, il geometra che avrebbe prestato la sua identità al padrino e che ora è indagato. Al momento non risulta che nell'immobile vi fossero documenti particolari tanto che gli inquirenti sospettano che possa esserci un secondo immobile in cui cercare il cosiddetto tesoro di Messina Denaro. ANSA/CARABINIERI+++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++ NPK +++

Se la malasorte non lo avesse spedito a fare la spola tra reparti di oncologia di Trapani e Palermo, ‘U Siccu, ovvero Matteo Messina Denaro sarebbe rimasto «uccel di bosco». Ma la mala sorte si è accanita e lui ha subito l’onta della cattura, del carcere e della morte. A 11 mesi da quel 16 gennaio, giorno della sua cattura, a Palermo continuano incessanti le indagini da parte degli investigatori del Ros per disegnare la rete di fiancheggiatori e favoreggiatori del defunto boss di Castelvetrano. Per trovare cioè tutte quelle persone che ne hanno favorito la latitanza.

Le ultime novità arrivano proprio da quell’appartamento di 70 metri quadrati di vicolo San Nicola a Campobello di Mazara, (Matteo Messina Denaro avrebbe vissuto in questa città sin dal 2017) praticamente l’ultimo indirizzo dell’allora latitante. Sono una ventina le impronte digitali trovate in quella casa.

I carabinieri, al termine di un lungo lavoro cominciato dopo la scoperta dell’appartamento poche ore dopo la cattura del padrino, hanno isolato le tracce di circa venti persone. Alcune avrebbero frequentato il covo, mentre altre avrebbero lasciato le impronte su alcuni oggetti. Come Martina Gentile, la figlia della maestra Laura Bonafede amante storica del boss, le cui tracce sono state trovate su uno dei dvd presenti nel nascondiglio. La Gentile è ai domiciliari dalla scorsa settimana con l’accusa di favoreggiamento e procurata inosservanza della pena aggravate. Oltre a smistare la corrispondenza del padrino, l’avrebbe incontrato in latitanza. Gli investigatori, coordinati dalla Procura di Palermo, stanno cercando di capire se la ragazza, madre di una bambina di tre anni, abbia per conto del boss svolto «missioni» a Palermo. Dalle indagini è emerso che la donna sarebbe più volte andata nel capoluogo fingendo al lavoro di stare male.

Ma ci sono anche quei numeri trovati nei cellulari, con nomi tutti da verificare. Non solo nomi di donne (questo è l’aspetto forse più dandy dell’ex boss che rimanda a giorni migliori della sua vita passata visto come ha finito i suoi giorni). Nomi di insospettabili che possono aprire nuove piste di indagini agli investigatori. A lavoro c’è un esercito di uomini e donne per identificare tutti quelli che sono passati per il covo o hanno avuto contatti con Matteo Messina Denaro. Il latitante - emergerebbe dagli accertamenti - avrebbe condotto per anni una vita quasi normale: frequentando persone, uscendo e viaggiando anche fuori dalla Sicilia. Si sta rivelando un appartamento molto prezioso per gli investigatori. Ed è qui che sono stati ritrovati anche alcuni biglietti aerei che spostano le indagini all’estero.

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