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Trapani, scavano un buco nella cella e tentano l’evasione: scoperti

Due detenuti del reparto Mediterraneo erano quasi riusciti ad aprire una cavità, il piano sventato dopo un controllo

Ennesimo tentativo di evasione dal Pietro Cerulli di Trapani sventato anche stavolta dagli agenti in servizio. Sono le 15,30 circa, dello scorso martedì. Ci troviamo nel reparto «Mediterraneo» della casa circondariale tristemente noto per la famosa sommossa messa in atto da circa duecento reclusi il 10 marzo del 2020, reparto che venne completamente devastato in quell’occasione. Gli agenti della penitenziaria di turno martedì sono impegnati nel controllo di conta numerico e controllo della struttura. L’attività viene svolta con grande cura e nessun particolare sfugge all’occhio attento di chi è impegnato in quel servizio.

Ed è così che si scopre il tentativo di fuga messo in atto da due detenuti di quel reparto. Che erano quasi riusciti ad aprire una cavità, un buco insomma, nel muro della propria camera detentiva. Mancava poco per farla franca.

La scoperta della cavità all’interno di una delle celle ha fatto aprire una indagine interna. Si vuole capire come abbiano potuto fare e se ci sono eventuali complici.

(Nella foto d'archivio il reparto Mediterraneo: il 10 marzo del 2020 il reparto venne completamente devastato dopo una sommossa)

Un servizio completo di Laura Spanò sul Giornale di Sicilia in edicola oggi

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