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Luogotenente della Capitaneria di Trapani: prima condannato per corruzione, ora assolto e reintegrato

Federico Sorrentino era accusato di aver preso soldi dal titolare di uno stabilimento balneare di San Vito Lo Capo per non eseguire controlli

Prima la condanna per corruzione, poi l'assoluzione e la fine di un incubo per il luogotenente della Capitaneria di porto di Trapani, Federico Sorrentino. Ora il reintegro al lavoro. Difeso dall'avvocato Nino Sugamele, Sorrentino è stato assolto perché il fatto non sussiste dalla Corte d'appello di Palermo. Ora può ritornare al lavoro su disposizione del ministero della Difesa che ha annullato il provvedimento di sospensione.

Al primo luogotenente della Capitaneria di porto di Trapani spetta «l'integrale ricostruzione giuridica ed economica della carriera, secondo quanto disposto dall’articolo 921 del Codice». La decisione arriva dal ministero della Difesa, direzione generale per il personale militare e porta la firma del capitano di vascello Ferdinando Midolo.

Sorrentino era accusato di aver preso soldi dal titolare di uno stabilimento balneare di San Vito Lo Capo per non eseguire controlli. Oltre alla condanna l'imputato aveva subito la confisca di 2000 euro come presunto provento del reato che gli era stato contestato. Ad inguaiarlo una registrazione fatta in un bar dall'allora sindaco di San Vito, Matteo Rizzo. In quella registrazione Sorrentino veniva accusato di di corruzione. Dopo tre anni la vicenda si è conclusa con l'assoluzione dell'ufficiale della Guardia costiera.

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