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«Ho visto Denise», ma non era la verità: condannata a un anno e 8 mesi

La donna è stata condannata per calunnia per aver dichiarato di avere visto a Cupra Marittima, due fidanzati con la bambina scomparsa da Mazara del Vallo

Senza fine la scomparsa della piccola Denise Pipitone che sembra essersi volatizzata. Nelle aule giudiziarie si allungano però i processi per vere o false testimonianze. Ora si aggiunge un altro capitolo per piccola scomparsa il primo settembre 2004 davanti la sua abitazione, in via Domenica La Bruna, a Mazara del Vallo.

Il Tribunale di Marsala ha condannato Giuseppina Butteri per il reato di calunnia, articolo 368 codice penale per avere dichiarato, a mezzo mail indirizzate a vari soggetti istituzionali, di avere visto a Cupra Marittima, centro di oltre 5 mila abitanti, in provincia di Ascoli Piceno, Della Chiave e Loredana Genna, allora fidanzati, con Denise Pipitone. Queste dichiarazioni determinarono la riapertura delle indagini nei confronti della coppia.

Il giudice Francesco Parrinello, ha condannato la Butteri alla pena di un anno e otto mesi di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali, al risarcimento del danno da liquidarsi in separata sede, nonché al pagamento di una provvisionale, di 10 mila euro ciascuno, in favore di Della Chiave e Genna, persone offese costituitesi parte civile con l’avvocato Walter Marino.

Un servizio di Salvatore Giacalone sull'edizione di Trapani del Giornale di Sicilia in edicola oggi

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