«Stamattina mi ha chiamato il custode avvertendomi che c’era un migrante tunisino che piangeva, sono arrivato e mi ha raccontato quanto è successo». Lo dice all’ANSA Giuseppe Rizzuto gestore del ristorante sul mare La pineta, che ha raccolto la testimonianza del giovane dello sbarco di stamattina a Marinella di Selinunte. Il giovane a piedi ha percorso quasi due chilometri a piedi per raggiungere il ristorante.
«In lacrime mi ha raccontato che sono partiti tre giorni addietro dalla Tunisia e a bordo c’erano anche donne e ragazzi - dice Rizzuto - prima di raggiungere la costa la barca si sarebbe quasi capovolta e alcuni migranti sarebbero finiti a mare». Il superstite ha raccontato a Rizzuto altri momenti tragici dello sbarco: «Quelli caduti in acqua hanno cercato di aiutarsi tra di loro - mi ha raccontato il giovane - lui ha bevuto acqua e non appena ha toccato terra si è girato verso il mare e sostiene di avere visto 15 corpi galleggiare». Il ragazzo è stato poi recuperato dai carabinieri.
«Stavamo preparando i tavoli per il pranzo e a distanza ho visto questo ragazzino che mi guardava, era a piedi scalzi - continua Rizzuto - così mi sono avvicinato e mi ha chiesto di bere e mangiare. Era con un costume e una felpa». Rizzuto, grazie al suo cuoco tunisino, è riuscito a dialogare col giovane: «Mi ha detto che aveva 14 anni e aveva camminato a piedi tra la spiaggia e le strade qui vicino, dopo essere sbarcato sulla spiaggia di fronte l’hotel Paradise beach. Io gli ho comunicato che avrei avvertito i carabinieri». Così è arrivata una pattuglia che ha portato via il giovane. Il ristorante sul mare La Pineta si trova a circa due chilometri da dove si è arenato il barcone battente bandiera tunisina.
Nella foto uno dei corpi recuperati dopo il naufragio
Caricamento commenti
Commenta la notizia