Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Morto a 81 anni Peppe Rizzo, è stata firma del Giornale di Sicilia

Maestro amatissimo dai suoi studenti, aveva rinunciato all'insegnamento per seguire la sua passione: il giornalismo

Lutto nel mondo del giornalismo trapanese. E' morto, ieri sera, a 81 anni, Peppe Rizzo. Maestro amatissimo dai suoi studenti, aveva rinunciato all'insegnamento per seguire la sua passione: il giornalismo appunto. E' stata una firma del Giornale di Sicilia. Poi la televisione: TeleScirocco ed Rtc. Con lui se ne va anche un pezzo di storia del giornalismo in città. Peppe Rizzo è stato anche un grande animalista. Si prendeva cura dei cani abbandonati sia dai proprietari sia dalle istituzioni cittadine. Tanto da finire anche sotto processo per aver realizzato una struttura per accudire gli “amici a quattro zampe”.

Il suo ricordo, in un profilo dello scrittore trapanese Giacomo Pilati: "La passione che ci metteva Peppe Rizzo in ogni cosa che faceva è una luce accesa nella mia memoria. Quando l'ho conosciuto 40 anni fa alla redazione trapanese del Giornale di Sicilia, aveva appena lasciato l'insegnamento. Aveva rinunciato ad una brillante carriera nella scuola, era stato un maestro amatissimo, per il giornalismo. Una passione contagiosa che a me diciottenne, in quella straordinaria fucina di scrittura guidata dall'indimenticabile Enzo Tartamella, mi è parsa subito una illuminazione. Le televisioni, Scirocco poi Rtc, dove ci siamo ritrovati, e anche qui impegno civile e verità da cercare fra i vicoli e non solo fra i palazzi. Una passione poi superata ancora da un'altra passione, quella per la politica , un paio di candidature, che però non è stata ricambiata - scrive Pilati -. Poi ancora passione, questa volta per gli animali. Anche qui un grande investimento umano e di carattere. Era diventato una sorta di missionario laico per dare ai cani abbandonati dalle istituzioni cittadine, pasti e cure. E per questo è stato pure processato, lui che aveva speso la sua vita contro le ingiustizie. Processato per aver fatto fronte per anni alla mancanza di un canile comunale. Ha ragione Ninni Ravazza, a definirla una mascolzanata. L'ultima volta l'ho incontrato in un supermercato, caricava la sua auto di frattaglie di macelleria per i cani che gli erano rimasti. Il peso della ingiustizia non aveva inclinato la sua ultima passione. Che sommata alle altre era stata tutta la sua vita. Addio Peppe. Anche per te il ponte dell'arcobaleno".

Persone:

Caricamento commenti

Commenta la notizia