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Campobello di Mazara, l'ex oleificio rischia di trasformarsi in un campo migranti abusivo

L'ex oleificio di Campobello di Mazara (foto Firreri)

Il rischio concreto è quello che, senza gestione, il campo con le unità abitative donate dall’Unhcr e installate presso l’ex oleificio «Fontane d’oro» di Campobello di Mazara possa trasformarsi in un altro campo fuori controllo come lo è stato, sino a due giorni fa, l’ex cementificio Calcestruzzi Selinunte. Un aspetto dell’operazione sgombero che ha visto impiegati quasi 130 uomini tra Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Protezione Civile, Cri, Vigili del fuoco, è quello della mancata previsione di gestione del campo dell’ex oleificio.

Le unità abitative attualmente sono chiuse e vuote ma la Prefettura, nelle disposizioni organizzative, ha indicato la possibilità agli stranieri regolari di recarsi in quella struttura comunale attualmente, però, senza nessuna gestione. Il Comitato di Castelvetrano della Croce Rossa Italiana (che sino a ieri non aveva nessuno incarico ufficiale per la gestione) ha assicurato una presenza di volontari durante le ore diurne che donano sacchi a pelo e kit igienici. Ma nelle ore serali il cancello rimane aperto e l’accesso è libero a tutti. Sino a ieri erano circa 40 i migranti che avevano trovato posto all’interno delle unità abitative, ma non è escluso che il numero possa aumentare con gli ingressi non controllati.

Un servizio completo di Max Firreri sull'edizione di Trapani-Agrigento del Giornale di Sicilia in edicola oggi

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