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Mafia, inchiesta "Scrigno": chiesti 20 anni per l'ex deputato Ruggirello

Paolo Ruggirello

Vent'anni di carcere per l'ex deputato dell'Ars Paolo Ruggirello. È la pena più severa invocata dal pm Gianluca De Leo, alla fine della sua requisitoria al processo scaturito dall'operazione antimafia denominata Scrigno che si celebra innanzi al tribunale di Trapani, presidente, giudice Daniela Troja. Per quanto riguarda gli altri imputati: Nino Buzzita (21 anni); Vito D'Angelo (20 anni e 6 mesi); Giuseppe Grignani (2 anni); Vito Gucciardi (17 anni); Vito Mannina, ex consigliere provinciale (8 anni); Alessandro Manuguerra, ex consigliere comunale di Erice (8 anni); Marcello Pollara ( 3 anni).

Gli arrestati erano accusati a vario titolo di associazione mafiosa, scambio elettorale politico-mafioso, estorsione, danneggiamento. In manette finirono anche due esponenti della politica locale,  l’ex deputato regionale del Pd Paolo Ruggirello, accusato di associazione mafiosa, e l’ex assessore comunale di Trapani Ivana Inferrera, indagata per voto di scambio politico-mafioso.

La sentenza è prevista per il prossimo 30 marzo, dopo le arringhe difensive. Prima della sentenza sono previste ancora altre quattro udienze destinate alle arringhe difensive.

L’inchiesta "Scrigno", è stata il risultato di una approfondita indagine del nucleo investigativo del comando provinciale dei Carabinieri di Trapani, coordinata dalla procura distrettuale di Palermo e che nel marzo 2019 che delineò la riorganizzazione delle famiglie mafiose di Trapani, Paceco, Marsala.

Fu proprio nel corso di quelle indagini che gli investigatori dei carabinieri, attraverso anche numerose intercettazioni, scoprirono l'esistenza sull'isola di Favignana di una cosca mafiosa, legata ai Virga,  la cui reggenza era stata affidata ad un ex detenuto, Vito D'Angelo.

Scrigno è l'operazione che ha saputo evidenziare come il potere mafioso sia ancora in mano alla famiglia dei Virga, Pietro e Francesco (figli del boss Vincenzo Virga al momento detenuto al 41 bis) coadiuvati da Franco Orlando e dall'anziano boss Antonino Buzzitta ai vertici.

Scrigno ha avuto già un epilogo, anche in secondo grado, per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato, ben 17. In particolare i giudici d’Appello hanno condannato a 12 anni di reclusione Carmelo Salerno (assolto in primo grado), aumentato le pene per Michele Martines da 5 anni e 4 mesi a 13 anni e 4 mesi, per Francesco Orlando da 5 anni e 4 mesi a 12 anni e 8 mesi, per i fratelli Virga, Francesco e Pietro (rispettivamente da 8 anni a 16 anni e 8 mesi e da 8 anni a 19 anni e 4 mesi). Diminuite invece le condanne per Francesco Russo che è passato dai 4 anni del primo grado ad un anno e sei mesi e per Jacob Stelica da 4 anni ad un anno.

Per quest’ultimi due la pena è stata sospesa. Confermato infine il verdetto di primo grado per Vincenzo Ferrara (3 anni e 4 mesi), Francesco Peralta (8 anni e 4 mesi), Giuseppe Piccione (8 anni), Pietro Cusenza (8 anni e 4 mesi), Mario Letizia (8 anni e 4 mesi), Leonardo Russo (3 anni), Michele Alcamo (3 anni) e Antonino D’Aguanno (3 anni e 4 mesi), Francesco Todaro (assolto) e Tommasa Di Genova (assolta).

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