Trapani

Venerdì 22 Novembre 2024

Messina Denaro davanti ai giudici per una tentata estorsione a Castelvetrano: nega le accuse

Messina Denaro ripreso dalle telecamere al momento del suo ingresso alla clinica La Maddalena

Per la seconda volta Matteo Messina Denaro è comparso davanti ai magistrati che gli stanno presentando il lungo conto dei gravissimi reati di cui è accusato. Stavolta il boss stragista ha dovuto rispondere alle domande del presidente della sezione gip di Palermo, Alfredo Montalto: gli è stata contestata una tentata estorsione, il cui sfondo è ancora da definire, avvenuta nel 2013 e legata ad un terreno di contrada Zangara, a Castelvetrano. Messina Denaro è accusato dopo che alcuni «pizzini» sono stati trovati a due suoi presunti complici originari di Campobello di Mazara. Collegato in videoconferenza dalla saletta delle udienze del carcere dell’Aquila - dove è rinchiuso dal 16 gennaio, il giorno della sua cattura - Messina Denaro ha risposto alle domande del presidente Montalto e dei sostituti procuratori della Dda di Palermo, Giovanni Antoci e Gianluca De Leo. Presente anche il legale di Messina Denaro, la nipote Lorenza Guttadauro. Messina Denaro ha preso atto delle contestazioni e avrebbe seguito il cliché del primo faccia a faccia con i magistrati di lunedì 13 febbraio, quello con il procuratore Maurizio de Lucia e l’aggiunto Paolo Guido che ha coordinato le indagini che hanno portato dopo trenta anni di latitanza alla cattura del capomafia di Castelvetrano: nessuna ammissione di colpevolezza. Il servizio completo di Umberto Lucentini sul Giornale di Sicilia in edicola

leggi l'articolo completo