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La morte dell'operaio a Erice, lacrime e rabbia per Michele: "Basta tragedie sul lavoro"

La morte dopo 16 giorni di agonia di Michele Lipari, non è passata certamente inosservata a Trapani, dove Michele era molto conosciuto, tante le reazioni anche sui social a cominciare da quello postato da Massimo Piacentino che scrive: “1.090 gli infortuni mortali nel 2022...Gente che si alzava ogni mattina, spesso all'alba per andare a lavorare, per costruirsi un futuro, per realizzare i propri sogni e per rendere felici coloro che amava...Non dobbiamo mai dimenticare che dietro ogni numero c'è una storia, una famiglia, un gruppo di amici che sono stati colpiti da questa perdita. non è imprenditore chi mette a rischio la vita dei propri dipendenti......Riposa in pace Michele”.

Così scrive Alberto Peralta: “Mi spiace molto non si può morire ancora per il lavoro perché Dio mio non era ancorato bene. Condoglianze alla sua famiglia”. Il ricordo di un amico Emanuele Invidia. “Giocavamo insieme da ragazzini, che la terra sia lieve Michele”.

Lorena Grimandi: “Caro Michelino non riesco a crederci!Che Dio ti accolga e protegga la tua famiglia”. La zia Lucia Stabile “R.i.p nipotino mio un bacione grande di zia Lucia”. Dice Francesca Minaudo: “Senza parole,ciao Michelino ti vedevo sempre con il camioncino, condoglianze alla famiglia”. Dolore per Ciccio Rizzo: “Mi dispiace tantissimo, l'ho conosciuto da ragazzo quando è stato anche tra i miei allievi. Che il signore lo accolga nel suo Regno”. Ci sono anche le reazioni dei sindacati di categoria: “Siamo vicini alla famiglia di Michele Lipari, l'operaio che era rimasto ferito nel crollo del ponteggio di via Corridoni a Erice, deceduto oggi. Aumentano purtroppo così i casi di morti bianche, è una emergenza senza fine".  Ad affermarlo sono il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana e il segretario generale Filca Cisl Palermo Trapani Francesco Danese. “Bisogna fermare questa scia, e avviare subito un confronto su questa emergenza. Non è più rinviabile un Patto per la salute e sicurezza che possa rappresentare una strategia di base che impegni tutti coloro che sono chiamati a intervenire sulla tutela della vita e della salute dei lavoratori”. “Serve aumentare il numero degli ispettori e quindi dei controlli nei cantieri perché sulla sicurezza e la vita dei lavoratori non sono accettabili errori di nessun tipo". "Cruciale - concludono - ripartire anche dalle scuole per diffondere la cultura della sicurezza, perché sia ben insito nei lavoratori del futuro che prima di tutto, va preservata la vita ".

“Il tragico epilogo dell'incidente sul lavoro avvenuto due settimane fa a Erice ci riempie di dolore e ci induce ancora una volta a chiedere alle istituzioni deputate a tale compito maggiori controlli nei cantieri a tutela della sicurezza dei lavoratori. Ci stringiamo al dolore della famiglia in questo momento cosi triste e difficile”, dicono il segretario generale della Uil Trapani Tommaso Macaddino e il segretario Feneal Uil Trapani Giuseppe Tumbarello. “La sicurezza va garantita sempre, perché la vita va garantita sempre. I numeri dei morti sul lavoro in Italia sono agghiaccianti, per questo la Uil da sempre si impegna per rivendicare misure utili per fermare questa strage. Lo dobbiamo a chi ha perso la vita mentre lavorava, lo dobbiamo a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori”.

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